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SVIZZERACrimini di guerra, liberiano rinviato a giudizio

26.03.19 - 16:53
L'uomo, residente in Svizzera, è accusato di aver ordinato ed eseguito l'uccisione di civili e soldati fuori da un conflitto
Tipress (archivio)
I reati sarebbero avvenuti fra il marzo 1993 e la fine del 1995
I reati sarebbero avvenuti fra il marzo 1993 e la fine del 1995
Crimini di guerra, liberiano rinviato a giudizio
L'uomo, residente in Svizzera, è accusato di aver ordinato ed eseguito l'uccisione di civili e soldati fuori da un conflitto

BERNA / BELLINZONA - Dopo quasi cinque anni di istruttoria la procura federale rinvia a giudizio un cittadino liberiano residente in Svizzera per crimini commessi nel suo Paese durante la guerra civile del 1989-1997.

Il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) trasmette in tal modo per la prima volta al Tribunale penale federale (TPF) un atto d'accusa nell'ambito del diritto penale internazionale, sottolinea lo stesso MPC in un comunicato odierno.

L'imputato viveva in Romandia da diversi anni quando, nell'agosto 2014, era partita l'istruzione penale nei suoi confronti; poco dopo era scattato anche il carcere preventivo. Ora gli viene contestato di avere violato, in qualità di membro di una fazione armata, le leggi della guerra.

Sulla base di testimonianze raccolte dai procuratori elvetici l'uomo è accusato di aver ordinato di uccidere, ucciso per mano propria o partecipato all'uccisione di civili e di soldati all'infuori di un conflitto, profanato il corpo di un civile defunto, commesso una violenza carnale su una civile, ordinato il trattamento disumano di civili, reclutato e utilizzato un minorenne quale bambino soldato, ordinato diversi saccheggi, nonché di aver ordinato il trasporto forzato di beni e munizioni da parte di civili. I reati sarebbero avvenuti fra il marzo 1993 e la fine del 1995.

Il presente rinvio a giudizio deve essere esaminato nella prospettiva della lotta contro l'impunità internazionale per i crimini più gravi, scrive l'MPC. Dal 2011 sono stati sottoposti più di 60 casi all'attenzione dei procuratori federali: per la maggior parte sono stati emanati dei decreti di non luogo a procedere o di abbandono. Sono attualmente pendenti una dozzina di procedimenti penali per crimini di guerra, genocidio e crimini contro l'umanità.

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