È stato lanciato ufficialmente oggi a Bienne da oltre mezzo migliaio di donne in viola
BIENNE BE - Oltre 500 donne provenienti da tutta la Svizzera hanno lanciato oggi ufficialmente a Bienne lo sciopero delle donne del prossimo 14 giugno. Tra le principali richieste salari più alti e maggior rispetto. Chiedono anche l'abolizione delle tasse sui prodotti d'igiene intima.
Vestite di viola le oltre 500 donne donne appartenenti a numerosi collettivi femminili svizzeri si sono riunite alla Maison du Peuple di Bienne ed hanno letto - nelle tre lingue nazionali e in altre lingue straniere - un appello allo sciopero corredato di 17 punti.
Le richieste vanno da «una generale riduzione dell'orario di lavoro per consentire una migliore ripartizione del lavoro retribuito e non retribuito» a salari più equi versati a parità di lavoro, da assicurazioni sociali che garantiscano rendite dignitose a congedi parentali per accudire bambini o parenti malati.
Le partecipanti hanno anche chiesto che non vi siano costi a carico delle donne costrette a ricorrere all'aborto o che utilizzano metodi contraccettivi, e che vengano abolite le cosiddette "tasse rosa" sui prodotti per l'igiene femminile.
Il 14 giugno le donne sono invitate a incrociare le braccia, astenendosi dal lavoro remunerato ma anche dalle occupazioni domestiche, dalla scuola e dal consumo in generale «affinché il lavoro delle donne sia visibile e le nostre richieste siano ascoltate».
Il 22 settembre 2018, le donne avevano già fatto sentire la loro voce. Circa 20'000 persone hanno manifestato a Berna a favore della parità salariale tra uomini e donne e contro la discriminazione. In questa occasione, i partecipanti hanno rilanciato l'idea di organizzare uno sciopero delle donne, come quello storico del 1991.