Dopo il caos dello scorso anno, nel 2019 la situazione non è destinata a migliorare. Eurocontrol: «Il controllo dei cieli europei è rimasto fermo alla fine degli anni Cinquanta»
ZURIGO - Anche l’estate 2019 sarà una prova di pazienza per i numerosi viaggiatori che sceglieranno l’aereo per raggiungere la destinazione delle proprie vacanze. Sì, perché se nel 2018 in Europa un terzo dei voli è arrivato a destinazione con un ritardo medio di 49 minuti, quest’anno la situazione non migliorerà. Lo conferma Eamonn Brennan, responsabile di Eurocontrol citato oggi dallla Nzz am Sonntag.
Il problema sta, sottolinea l’esperto, soprattutto nel controllo europeo del traffico aereo, che è rimasto fermo alla fine degli anni Cinquanta. E non è dunque in grado di gestire al meglio il crescente numero dei voli (dal 2015, secondo dati dell’UE, si parla di un aumento del 60% dei chilometri per passeggero). Nel 2018 non sono poi mancati gli scioperi, il maltempo e la sottoccupazione di centri nevralgici del controllo aereo.
Insomma, se non ci sarà presto una grossa riforma a livello europeo, secondo Brennan «nell’alta stagione i voli in ritardo di due-tre ore saranno la normalità». Per limitare almeno in parte i disagi, per l’estate 2019 si prevede - in caso di necessità - di evitare lo spazio aereo francese, noto per gli scioperi del controllo aereo. Una misura, questa, che porterebbe comunque a un allungamento delle rotte.