Tra l'autunno del 2015 e l'autunno del 2017 l'Amministrazione federale delle dogane ha individuato 926 trasporti interni vietati. Aperta un'indagine penale contro due società
BERNA - Tra l'autunno del 2015 e l'autunno del 2017, l'Amministrazione federale delle dogane (AFD) ha individuato 926 trasporti interni illegali con autobus immatricolati all'estero. Un'indagine penale è stata condotta contro due società, che devono pagare tasse arretrate per 645'000 franchi.
Sono inoltre da prevedere multe salate per ripetuta violazione della legge sulle dogane, sull'imposta sul valore aggiunto (IVA) e sull'imposta sui veicoli pesanti, riferisce un comunicato odierno dell'AFD. Sei persone sono state incriminate. Le due compagnie di pullman sono domiciliate sia in Svizzera che all'estero e hanno utilizzato 41 autobus stranieri. Gli autisti quando sono entrati in Svizzera non hanno sdoganato i mezzi. Inoltre non sempre hanno pagato la tassa sui veicoli pesanti.
La mancata registrazione degli autobus ha dato un vantaggio competitivo rispetto alle imprese di trasporto svizzere. Queste ultime devono pagare i dazi di importazione per i loro pullman, che inoltre devono essere immatricolati in Svizzera, sottolinea l'AFD. Il cabotaggio, ossia il trasporto di beni e persone all'interno del Paese tramite veicoli immatricolati all'estero, è proibito in Svizzera.
Le imprese di trasporto non percorrevano una tratta fissa ma effettuavano percorsi diversi, ha detto all'agenzia di notizie Keystone-ATS un portavoce dell'AFD. Quest'ultimo non ha fornito informazioni più concrete per motivi di protezione dei dati e perché le indagini non sono ancora concluse. Sono stati inoltrati ricorsi contro le inchieste penali e la presunzione di innocenza vale fino alla sentenza definitiva, sottolinea l'agenzia doganale.