Esportate, rottamate o scomparse senza lasciare traccia. Quelle che da noi sono "rottami", altrove possono essere utilizzate ancora per decine di anni
BERNA - Lo scorso anno in Svizzera sono “sparite” 46’674 macchine. Si tratta di auto la cui carta grigia è stata annullata, ma non sono state né rottamate né esportate.
Che fine fanno quindi queste vetture? È la domanda che si è posto il Blick, che si è rivolto anche ad alcuni concessionari svizzeri. Quello che emerge è che soprattutto nei periodi di Pasqua e Natale diverse auto lasciano il territorio svizzero verso il Sud e l’Est Europa. Sono auto dotate di un codice doganale provvisorio - creato per il controllo delle esportazioni e delle importazioni - che dopo un certo periodo di tempo scade. In questo modo quei veicoli non figurano più nelle statistiche.
I dati a disposizione, comunque, non sono esatti, in quanto spesso non prendono in considerazione le auto che vengono utilizzate come veicoli di cortesia dai meccanici, o che restano nei parcheggi privati ad arrugginire. Ma ci sono anche vetture che lasciano la Svizzera all’interno di container come “pezzi di ricambio”, ma che poi vengono riassemblate altrove.
Il mercato dei “pezzi di ricambio”, comunque, sembra fruttare anche in casa. Un meccanico può ritirare un’auto da rottamare per qualche centinaio di franchi e poi guadagnarci molto di più tra luci, specchietti, paraurti, bauli, ma anche cambi e motori.
Una grande percentuale di quelle 46’674 auto sparite finisce però altrove: vengono esportate. Se in Svizzera si tratta di “rottami”, in altri Paesi vengono considerate ancora quasi alla stregua di “auto di lusso”.
Le destinazioni principali sono l’Africa - sempre più spesso la Libia -, i Balcani, l’Europa dell’Est. Verso questi Paesi transitano anche le auto con un danno che in Svizzera è considerato “danno totale”, ma che altrove - dopo essere state vendute all’asta a pochi franchi anche dalle compagnie di assicurazione -, con costi di manodopera molto bassi vengono riparate e rimesse in circolazione.