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SVIZZERA / ITALIARivela particolari su Ruby e Berlusconi, poi l’eutanasia a Zurigo

30.01.19 - 16:45
L’avvocato Egidio Verzini a inizio dicembre aveva rinunciato al segreto professionale per «dovere etico e morale». Il giorno successivo è morto presso Dignitas
Keystone
Rivela particolari su Ruby e Berlusconi, poi l’eutanasia a Zurigo
L’avvocato Egidio Verzini a inizio dicembre aveva rinunciato al segreto professionale per «dovere etico e morale». Il giorno successivo è morto presso Dignitas

ZURIGO - Il 4 dicembre aveva rinunciato all’obbligo del segreto professionale dichiarando all’Ansa che la sua ex cliente Ruby nel 2011 aveva ricevuto da Silvio Berlusconi un pagamento di 5 milioni di euro su un conto presso una banca in Messico. Il giorno successivo l’avvocato Egidio Verzini si trovava a Zurigo, presso Dignitas, in attesa della sua morte.

Il certificato del decesso - come riferisce La Stampa - è stato depositato, come da sue volontà, il 3 gennaio, 30 giorni dopo la morte. L'avvocato aveva scelto Dignitas dopo la diagnosi di un male incurabile.

Verzini era stato avvocato di Ruby tra giugno e luglio del 2011. Lei gli aveva dato l’incarico di costituirsi parte civile nel processo Ruby 2, nei confronti di Emilio Fede (per farlo nei confronti di Silvio Berlusconi i termini erano scaduti). Era pronta ad ammettere di essersi prostituita. Dopo un mese, però, era tornata dal suo vecchio avvocato. Verzini aveva parlato di «pressioni esterne» nei suoi confronti.

L’avvocato, violando il segreto professionale «consapevolmente», per «dovere etico e morale», ha dichiarato a inizio dicembre che Ruby aveva ricevuto il pagamento di 5 milioni di euro eseguito tramite la banca Antigua Commercial Bank di Antigua: 2 milioni all’ex compagno e 3 milioni a lei, «transitati dal Messico a Dubai». Per Verzini Silvio Berlusconi era a conoscenza sin dall’inizio della minore età di Ruby, motivo per cui aveva elargito il denaro.

Ora i pm di Milano hanno deciso di effettuare delle indagini nell’ambito del processo Ruby ter - che riprenderà il 4 febbraio, in cui Verzini avrebbe dovuto essere testimone oculare -, per comprendere le ultime volontà dell’avvocato e scoprire se vi siano dei documenti alla base delle dichiarazioni rilasciate prima di morire in Svizzera.

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