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SVIZZERAPermesso S: «Occorre inasprire le condizioni»

24.01.19 - 11:01
La Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio degli Stati (CIP-S) ha elaborato un disegno di legge che si rifà a una iniziativa parlamentare del senatore Philipp Müller
Keystone
Permesso S: «Occorre inasprire le condizioni»
La Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio degli Stati (CIP-S) ha elaborato un disegno di legge che si rifà a una iniziativa parlamentare del senatore Philipp Müller

BERNA - Occorre rendere più restrittive le condizioni per il ricongiungimento famigliare per coloro che beneficeranno dello statuto di persone bisognose di protezione (statuto S). La situazione giuridica attuale ha infatti finora impedito al Consiglio federale di applicarlo. Per questo motivo la Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio degli Stati (CIP-S) ha elaborato un disegno di legge.

La revisione proposta della Legge sull'asilo si rifà a una iniziativa parlamentare del "senatore" Philipp Müller (PLR/AG). L'argoviese chiede che le persone bisognose di protezione possano ricongiungersi con le loro famiglie secondo le stesse regole applicate alle persone ammesse provvisoriamente, ossia dopo un tempo d'attesa di tre anni. Oggi hanno diritto al ricongiungimento immediato.

Il problema è dato dal fatto che l'esteso diritto al ricongiungimento familiare ha di fatto impedito al governo il ricorso allo statuto S, che finora non è mai stato utilizzato, spiega la CIP-S in una nota.

La modifica legislativa proposta dovrebbe permettere di ricorrere allo statuto S. Il suo scopo è garantire la protezione provvisoria ai profughi di guerra che nell'immediato non hanno prospettive di poter tornare a casa senza oberare il sistema svizzero in materia di asilo con numerose procedure di asilo individuali.

La creazione dello statuto S risale agli anni Novanta del secolo scorso quando la Svizzera è stata confrontata a un grande afflusso di persone in cerca di protezione che fuggivano dai conflitti armati nell'ex Jugoslavia, ricorda la CIP-S in un rapporto pubblicato oggi. Molti non soddisfacevano però i criteri che permettevano l'ottenimento dello statuto di rifugiato, ma il loro rinvio non era possibile per ragioni umanitarie o inerenti al diritto internazionale.

Anche oggi per restare in Svizzera le persone bisognose di protezione non hanno altra scelta che presentare una domanda d'asilo. Una volta respinta la loro richiesta, viene loco concesso il Permesso F (per persone ammesse provvisoriamente) destinato a coloro il cui allontanamento dalla Svizzera non è possibile.

Per risolvere questa situazione nel 1998 è stato introdotto il "principio della protezione provvisoria". Questo possibilità permette di garantire provvisoriamente la protezione di un grande gruppo di persone senza dover controllare le domande di asilo individualmente.

Si tratta di uno strumento concepito come garanzia di una protezione provvisoria e pertanto presuppone che il grave pericolo generalizzato al quale sono esposte le persone interessate sia di durata relativamente breve e che queste possano ritornare a casa una volta estinto il pericolo.

Finora la Svizzera ha sempre saputo gestire il numero elevato di domande di asilo con le strutture ordinarie, motivo per il quale la protezione provvisoria non è mai stata applicata, precisa il rapporto.

Vi è poi anche un'altra questione, legata alla sicurezza: la proceduta applicata alle persone bisognose di protezione è un iter semplificato che può rendere difficile l'identificazione di persone che potrebbero aver commesso un crimine secondo il diritto penale internazionale. Insomma, anche con l'inasprimento delle condizioni per il raggruppamento famigliare non è detto che lo statuto S venga effettivamente usato.

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