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Perché secondo uno studio del Poli di Zurigo i contatti sociali sono importanti tanto quanto le ore passate sui libri: «Aiutano la motivazione e azzerano lo stress»
ZURIGO - Chi è all'Uni già lo sa (ed è già sotto) ma – forse ve lo siete dimenticato – questo è periodo di esami. Chiusi in cameretta, in biblioteca oppure nelle aule-studio ognuna/o per prepararsi ha le sue preferenze. Stando alla scienza, o almeno a uno studio recente del Politecnico di Zurigo, il modo migliore per fare bene nell'incombente sessione è quello di prepararsi con gli amici.
Dopo aver scrutinato risultati, e contatti sociali, di 226 studenti è saltato fuori che quelli che passavano gli esami erano maggiormente attivi socialmente di quelli che invece bocciavano. Le chiavi del successo, quindi, starebbero nel networking con i compagni di corso/classe (per quei preziosi appunti) ma anche gli incontri di studio e – perché no – le serate passate assieme attorno al tavolo con libri e... pizze.
«L'apprendimento comune con persone affini promuove la motivazione e aiuta tutti a dissipare lo stress», spiega il sociologo del Poli Christoph Stadfeld. Stando allo studio, in alcuni casi, risulta evidente che la bocciatura, più che della scarsa preparazione accademica, sia stata figlia della mancanza di «inclusione sociale» e di tutti i benefici che essa comporta.
Se la socialità fa bene allo studio, allora perché non la si promuove di più? «Ci vorrebbero più spazi e luoghi d'incontro per piccoli gruppi», commenta il Lukas Buser co-presidente dell'Associazione degli studenti dell'Università di Zurigo. In alcuni atenei queste possibilità ci sono già, come all'Uni di Basilea in cui gli aspiranti programmatori possono riunirsi per creare un videogame. A Lucerna, invece, le associazioni studentesche organizzano escursioni, cineforum e corsi di lingua gratuiti.
