È quanto sostiene la Commissione nazionale per la prevenzione della tortura che ha pubblicato oggi un rapporto globale biennale dopo aver visitato undici strutture, fra le quali quella di Chiasso
BERNA - L'alloggio di richiedenti asilo da parte della Confederazione è in linea generale conforme ai diritti dell'uomo. È quanto sostiene la Commissione nazionale per la prevenzione della tortura (CNPT), che ha pubblicato oggi un rapporto globale biennale dopo aver visitato undici strutture, tra cui il centro di registrazione e di procedura (CRP) di Chiasso. Miglioramenti sono attesi in particolare per quanto riguarda l'identificazione delle vittime della tratta di esseri umani e di altre persone vulnerabili.
Secondo la CNPT, il personale assistente e di sicurezza non è in possesso di direttive chiare per la loro identificazione e raccomanda perciò la creazione di un sistema valido per tutti i centri della Confederazione.
Minorenni assieme agli adulti - Nella struttura di Chiasso, così come ad Altstätten (SG) e al centro Juch di Zurigo, la CNPT ha constatato una gestione non uniforme dell'obbligo di separazione e ha criticato l'alloggio nella stessa camera di richiedenti asilo minorenni non accompagnati (RMNA) di sesso maschile con uomini adulti.
Tra i correttivi suggeriti dalla Commissione vi sono anche le misure disciplinari, l'accesso alle cure psichiatriche di base e le perquisizioni personali. Per quest'ultimo punto la CNPT critica il personale di sicurezza poiché, al rientro dei richiedenti asilo in un centro, oltre alle persone adulte sono stati perquisiti anche tutti i minori. La Commissione «raccomanda alla Segreteria di Stato della migrazione (SEM) di adeguare la prassi vigente e di eseguire perquisizioni personali soltanto in caso di sospetto concreto rinunciando in linea di principio alla perquisizione di minori».
Per quanto riguarda l'accesso alle cure psichiatriche, la CNPT invita la SEM a indirizzare le persone con turbe psichiche ai servizi competenti già durante il loro soggiorno nel centro.
Il cellulare: ripercussioni positive - Dalla primavera 2017 i rifugiati hanno la possibilità di usare un cellulare durante il giorno e la maggior parte dei centri mette a disposizione un accesso a internet senza fili. La CNPT indica che queste misure «hanno nel complesso ripercussioni positive anche per la sicurezza e la convivenza nei centri», oltre ad agevolare i contatti dei richiedenti asilo con i familiari e l'accesso alle informazioni e ai media.