Secondo un'analisi del Controllo federale delle finanze oltre alle spese sono da prevedere pure minori performance
BERNA - L'acquisto da parte della Confederazione del programma per la sorveglianza delle telecomunicazioni "GovWare", un cosiddetto cavallo di Troia informatico, costerà più del previsto. È quanto emerge da un'analisi condotta dal Controllo federale delle finanze (CDF). In un rapporto pubblicato oggi, quest'ultimo sostiene che sono da prevedere spese maggiori o minori performance.
Il software dovrebbe consentire di rimanere al passo con l'evoluzione tecnologica e con la nuova legge in materia. Quest'ultima permette infatti alle autorità giudiziarie di introdurre clandestinamente dei trojan nei computer per ascoltare per esempio conversazioni su Skype. Ciò è ammesso unicamente nell'ambito di un procedimento penale e solo in caso di reati gravi.
I programmi informatici necessari a tale scopo sono costosi, sottolinea il CDF. Già la scorsa primavera è risultato evidente che l'acquisto di GovWare sarebbe costato più di quanto preventivato (111,7 milioni entro il 2021) e non vi sarebbero stati fondi sufficienti per la sua attuazione nella maniera prevista.
Secondo il CDF, i costi operativi del monitoraggio delle telecomunicazioni possono essere stimati solo approssimativamente. Il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) prevede un aumento delle spese di gestione del servizio di sorveglianza da 10 milioni di franchi a circa 30 milioni di franchi. La questione del finanziamento di questi fondi aggiuntivi non è però stata ancora risolta.
Comunicazione esercito - Il CFF ha esaminato anche il previsto Sistema di comunicazione vocale dell'esercito (VSdA) con il quale il Dipartimento federale della difesa (DDPS) intende favorire la capacità di condotta in ogni situazione. Il progetto - che dovrebbe sostituire l'attuale rete di telecomunicazione automatica (AF) - è stato avviato nel 2010 e nel 2015 i requisiti sono stati ridotti all'essenziale.
Il CDF non è stato in grado di identificare chiaramente i responsabili dell'esercizio della rete AF, benché sia in uso dal 1995. Raccomanda pertanto una riflessione a tutto campo su prestazioni, capacità e tecnologie riguardanti la "conduzione in situazioni straordinarie".
Dogane - Il CDF ha infine esaminato il progetto informatico DaziT, che dovrebbe consentire all'Amministrazione federale delle dogane (AFD) di digitalizzare tutti le procedure chiave entro il 2026. L'organizzazione e la governance di questo programma è sovradimensionata, secondo il CDF.
Il programma deve fornire i presupposti, attualmente mancanti, affinché il Consiglio federale possa verificare i progressi e l'impiego delle risorse in maniera affidabile, sottolinea il CDF, raccomandando all'AFD di creare al più presto le basi necessarie per un controllo esauriente e duraturo di questi due aspetti.