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BERNAGli attuali sforzi per combattere l'epatite C sono insufficienti

08.01.19 - 17:46
La strategia attuale ridurrà il numero di persone colpite da 37.000 a 20.000 in circa dieci anni
tipress
Gli attuali sforzi per combattere l'epatite C sono insufficienti
La strategia attuale ridurrà il numero di persone colpite da 37.000 a 20.000 in circa dieci anni

BERNA - Debellare l'epatite C in Svizzera entro il 2030, come richiesto dalla strategia attuale, sarà possibile solo intensificando gli sforzi di depistaggio e trattamento. Le misure attuali dimezzeranno soltanto il numero di malati, secondo uno studio.

La strategia svizzera in materia di epatite ha permesso di compiere progressi nella lotta contro questa pericolosa malattia infettiva, scrive martedì l'Associazione svizzera per l'epatite. Tuttavia, uno studio dell'Ospedale universitario di Zurigo mostra che gli sforzi attuali ridurranno il numero di persone colpite da 37.000 a 20.000 in circa dieci anni.

I ricercatori zurighesi, guidati da Beat Müllhaupt, hanno scoperto che gli sforzi finora compiuti per eliminare l'epatite C entro il 2030, come previsto anche dall'OMS, non saranno sufficienti. Hanno inoltre individuato misure per raggiungere effettivamente questo obiettivo.

Concretamente dovrebbero essere curate 4'400 persone nel 2019 per rispettare un ritmo che permetta di debellare il mordo. Il numero di terapie somministrate negli ultimi anni però è diminuito.

«Se riusciamo a diagnosticare e trattare in modo più sistematico, potremo evitare fino a 1200 morti entro il 2030», afferma Beat Müllhaupt, citato nel comunicato. Mancano però ancora al momento la conoscenza e la consapevolezza sull'epatite C, sia tra gli operatori sanitari che tra il pubblico, aggiunge

Nella rivista scientifica PLoS One, i ricercatori zurighesi propongono alcune piste per rimediare alle lacune. Sono necessari nuovi approcci, alcuni già applicati all'estero, come lo screening delle popolazioni particolarmente colpite dall'epatite C a causa del loro anno di nascita. Ciò richiede una volontà politica, scrive Epatite Svizzera.

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