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SVIZZERA«L’estremismo non è tollerato», ma il sergente è neonazista

30.12.18 - 18:30
Sui social André S. non fa mistero delle sue convinzioni, ma anche del suo ruolo di sergente dell’esercito svizzero presso le Forze aeree
«L’estremismo non è tollerato», ma il sergente è neonazista
Sui social André S. non fa mistero delle sue convinzioni, ma anche del suo ruolo di sergente dell’esercito svizzero presso le Forze aeree

BERNA - Su Facebook appare in una foto in cui indossa una felpa dei Kameradschaft Heimattreu (KHT), un gruppo neonazista attivo nella Svizzera centrale vicino all’associazione internazionale “Blood & Honour”. Sul suo maglione appare il numero 28, che indica le lettere “B” e “H”. Nella vita, però, è un sergente dell’esercito svizzero presso le Forze aeree. Anche questa informazione è messa in evidenza sul suo profilo social.

Sui social André S. - come evidenzia il Sonntagsblick - non fa mistero delle sue convinzioni. Posta le foto anche dalla manifestazione di fine novembre a Basilea, dove un gruppo di simpatizzanti di estrema destra si è dato appuntamento per esprimere dissenso verso il patto delle Nazioni Unite sulla migrazione.

Di André S. aveva già parlato il Bote der Urschweiz nello scorso mese di maggio, quando un uomo era stato condannato per avergli scattato di nascosto una foto sul treno e averla postata sul suo profilo Facebook accompagnata dalla didascalia "Non abbiamo bisogno di queste facce di m... neonaziste". Il giovane in quell'occasione indossava una felpa con una svastica e la scritta "Jugendsturm", che rimanda alla Hitler-Jugend, la Gioventù hitleriana. André aveva portato l'uomo in tribunale, dove - nonostante si fosse scusato giustificando la sua rabbia con le vittime dell'olocausto all'interno della sua famiglia - era stato condannato a una pena pecuniaria di 20 aliquote di 190 franchi.

Sul caso specifico l’Esercito ha preferito non esprimersi per motivi di privacy. Ma il portavoce Stefan Hofer ha voluto precisare: «In linea di principio nessun atteggiamento estremista viene tollerato».

L’Esercito può ricevere delle segnalazioni sull’estremismo politico e ideologico di alcuni suoi membri, ma non controlla sistematicamente tutti i loro profili social.

Del gruppo Kameradschaft Heimattreu (KHT) si è sentito parlare la prima volta nel 2014, quando un 19enne che ne faceva parte era stato condannato a 30 mesi di reclusione - di cui 24 sospesi con la condizionale - per aver picchiato e ferito gravemente un 32enne.

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