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BERNA / VATICANOFelici a Natale? Cardinale Koch: «Si pensi al messaggio»

24.12.18 - 11:03
«Per questo abbiamo bisogno di pace e tranquillità: non bisogna farsi trascinare dal frastuono» ha affermato l'ecclesiastico svizzero di più alto rango in Vaticano
Keystone
Felici a Natale? Cardinale Koch: «Si pensi al messaggio»
«Per questo abbiamo bisogno di pace e tranquillità: non bisogna farsi trascinare dal frastuono» ha affermato l'ecclesiastico svizzero di più alto rango in Vaticano

BERNA - Come essere felici a Natale? «Concentrandosi sul nocciolo della festa e sul suo stupendo messaggio: Dio è diventato uomo e quale bambino vuole incontrare noi esseri umani al nostro stesso livello». Lo afferma il cardinale Kurt Koch, l'ecclesiastico svizzero di più alto rango in Vaticano.

Come adulti si vive il Natale in modo diverso di quando si era fanciulli, ma la ricorrenza non è solo una festa per i bambini, mette in guardia Koch in un'intervista pubblicata oggi dal Blick. «L'importante è affrontare il messaggio del Natale», afferma. «Per questo abbiamo bisogno di pace e tranquillità: non bisogna farsi trascinare dal frastuono».

«L'usanza di dare e ricevere regali è una parte essenziale del Natale: ma se al centro dell'evento c'è solo l'aspetto commerciale è un problema». Secondo Koch, di per sé l'essere umano è sempre religioso: una società che non prende sul serio la religione non prende seriamente nemmeno l'uomo. E lo slogan «Gesù sì, chiesa no» non è in linea con gli insegnamenti di Cristo: lui voleva la comunità.

Per Koch di fronte all'Islam bisogna mantenere fede alle nostre radici e ai nostri valori cristiani, «come la libertà religiosa», che è da concedere anche ai musulmani. Da loro dobbiamo aspettarci che riconoscano i valori fondamentali dello stato di diritto. L'Islam come religione non è una minaccia: ma è da distinguere l'islamismo, che pratica la violenza. «La violenza è sempre una perversione della religione».

Koch - che è stato vescovo di Basilea e che dal 2010 è presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani - vive in un appartamento a Città del Vaticano con due suore indiane: una si occupa delle faccende domestiche, l'altra è studentessa. Il 68enne racconta anche dei colloqui con il Pontefice: Papa Francesco ha un modo di fare molto alla mano, afferma.

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