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SVIZZERAMoneta Intera, la votazione «non va ripetuta»

21.12.18 - 12:12
Il Tribunale federale di Losanna ha respinto il ricorso di un cittadino sull'intervento della Banca nazionale svizzera nella campagna contro l'iniziativa
Keystone
Moneta Intera, la votazione «non va ripetuta»
Il Tribunale federale di Losanna ha respinto il ricorso di un cittadino sull'intervento della Banca nazionale svizzera nella campagna contro l'iniziativa

LOSANNA - Il Tribunale federale (TF) ha respinto il ricorso di un cittadino contro l'intervento della Banca nazionale svizzera (BNS) nella campagna sull'iniziativa "Moneta intera". La consultazione non è da ripetere. Tuttavia, secondo l'Alta corte l'intervento della Conferenza dei direttori cantonali delle finanze (CDF) è stato inaccettabile.

L'iniziativa "Moneta intera" chiedeva che solo la BNS potesse creare denaro, e non più le banche commerciali. L'iniziativa voleva che la BNS mettesse il denaro in circolazione «senza debito», ossia senza contropartita, e che lo assegnasse direttamente alla Confederazione, ai cantoni e alla popolazione. Per i promotori, un simile sistema avrebbe protetto il denaro della clientela bancaria in caso di crisi. Gli avversari rinfacciavano all'iniziativa di voler stravolgere il sistema monetario.

In occasione della votazione del 10 giugno scorso, la Banca nazionale svizzera (BNS) aveva pubblicato sul proprio sito Internet argomentazioni contro l'iniziativa. La Conferenza dei direttori cantonali delle finanze (CDF) aveva inoltre pubblicato un comunicato stampa che raccomandava il rifiuto della modifica costituzionale.

Con due decisioni pubblicate oggi, i giudici di Losanna hanno respinto i ricorsi presentati da un privato prima della votazione. Il TF sottolinea che la BNS è soggetta ai criteri che regolano l'intervento delle autorità in campagna elettorale. Il suo diritto di esprimersi sull'iniziativa è giustificato, argomenta la corte, tenuto conto del mandato a lei assegnatole di informare il pubblico sulla sua politica monetaria.

La posizione della banca centrale di emissione è di particolare importanza per il pubblico a causa delle sue particolari mansioni. La BNS deve tuttavia rispettare la libertà di voto e i principi di informazione applicabili al Consiglio federale. In questo caso, le argomentazioni della banca e le spiegazioni erano comprensibili e sufficientemente obiettive, secondo i giudici di Mon Repos. In queste condizioni, i cittadini potevano formarsi liberamente un'opinione.

D'altra parte, il TF rammenta che solo i governi cantonali o le conferenze degli esecutivi sono autorizzati a parlare in una campagna elettorale se sono particolarmente toccati. L'intervento della CDF, in quanto conferenza specializzata dei direttori cantonali delle finanze, è per questo inaccettabile.

Tuttavia, dato il netto rifiuto dell'iniziativa (75,7%) e l'impatto limitato della CDF, l'esito della votazione non è stato influenzato in modo significativo. La richiesta di annullamento della consultazione da parte del ricorrente va pertanto respinta, conclude il TF.

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COMMENTI
 

LAMIA 5 anni fa su tio
Pensavate possibile una decisione diversa ? Illusione !
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