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SOLETTAIn 800 per ricordare le vittime del tragico rogo

08.12.18 - 18:22
Quattro adulti e tre bambine persero la vita lo scorso 26 novembre. La commemorazione si è tenuta nella cattedrale di St. Ursen
Keystone
In 800 per ricordare le vittime del tragico rogo
Quattro adulti e tre bambine persero la vita lo scorso 26 novembre. La commemorazione si è tenuta nella cattedrale di St. Ursen

SOLETTA - Nella cattedrale di St. Ursen, nel cuore della città di Soletta, circa 800 persone hanno commemorato oggi pomeriggio le sette vittime del tragico rogo scoppiato nelle prime ore di lunedì 26 novembre.

Come simbolo per le vittime - quattro adulti e tre bambine, tutti richiedenti asilo eritrei ed etiopi - sette caraffe d'acqua sono state poste su un lungo tavolo bianco davanti all'altare della cattedrale. Alla cerimonia, officiata dal parroco cattolico della città, hanno partecipato anche rappresentanti delle altre due chiese nazionali come pure membri delle comunità eritree e mussulmane. La funzione è stata accompagnata da un "Coro delle Nazioni" e dalle note di un violinista.

La consigliera di Stato solettese Susanne Schaffner ha dichiarato che nella città e nell'intero cantone è stata dimostrata molta compassione e solidarietà, indipendentemente dall'appartenenza politica. Le vittime dell'incendio avevano già incontrato molte difficoltà nei loro paesi d'origine e durante la loro fuga. Avevano cercato rifugio in Svizzera.

Sia Schaffner, sia il sindaco e consigliere nazionale Kurt Fluri hanno colto l'occasione per ringraziare i soccorritori che sono stati in servizio durante la notte dell'incendio e che hanno salvato la vita ad altre 19 persone.

Keystone

L'incendio scoppiato nelle prime ore di lunedì 26 novembre in una palazzina è costato la vita a sette persone appartenenti a due famiglie di richiedenti asilo dell'Eritrea e dell'Etiopia. Si tratta di quattro persone adulte di età compresa fra i 27 e i 33 anni, di una bambina piccola e di due bambine in età scolastica.

Due piani dell'edificio andato in fiamme erano presi in affitto dal Cantone e utilizzati come alloggi per richiedenti asilo.

Il rogo è stato molto probabilmente innescato «dall'uso improprio di articoli per fumatori», forse una sigaretta, da parte di qualcuno che si trovava a pianterreno. La polizia ha fermato una persona che nel frattempo ha confessato. Nei suoi confronti il Ministero pubblico ha avviato un'inchiesta penale per omicidio colposo plurimo, lesioni personali colpose e incendio colposo.

Da indagini condotte in seguito è emerso che lo stabile in cui le sette persone hanno perso la vita era sprovvisto di estintori e rilevatori di fumo. Ciò è da ricondurre all'allentamento delle norme antincendio dei centri che ospitano i rifugiati deciso a fine 2015 dal Concordato intercantonale concernente l'eliminazione degli ostacoli tecnici al commercio (CIOTC). Questo provvedimento era stato adottato per facilitare, in un momento caratterizzato da una forte pressione migratoria, la ricerca di alloggi in cui ospitare i rifugiati.

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