Per il PLR il risultato odierno segna la fine di un periodo di speculazioni e incertezza. Per l'UDC «andava subito respinto». Il PPD: «Si spieghi cosa è negoziabile». La Lega promette il referendum
BERNA - L'annuncio odierno dei risultati delle trattative sull'accordo quadro con l'Ue segna la fine di un periodo di speculazioni e di incertezza, secondo il PLR. La presentazione di un documento concreto, dopo ben cinque anni di discussioni, è un grande successo del consigliere federale Ignazio Cassis, aggiunge il partito in una nota.
Il Consiglio federale ha spianato la strada a un ampio dibattito sul futuro della via bilaterale. Tutte le cerchie interessate dovrebbero discutere concretamente i vantaggi e gli svantaggi del documento presentato.
L'obiettivo del PLR è quello di ottenere un accesso il più ampio possibile al mercato interno dell'Ue con una perdita di sovranità limitata. Se il prezzo in termini di sovranità dovesse risultare troppo alto, il PLR respingerà l'accordo, precisa il comunicato.
PPD: «Il governo spieghi cosa è negoziabile» - Il PPD, ora, si aspetta che il Consiglio federale comunichi chiaramente su quali punti vi sia margine di manovra nelle discussioni con l'Ue. «Solo in questo modo il dibattito politico interno può essere condotto in modo costruttivo e mirato fin dall'inizio», reagiscono i democristiani in una nota.
Il PPD analizzerà il progetto di accordo in modo approfondito, in particolare in una seduta di clausura del gruppo parlamentare alle Camere federali in gennaio, ed effettuerà una valutazione globale.
Un accordo quadro a scapito della sovranità o del mercato del lavoro svizzeri non è un'opzione praticabile e non troverà maggioranze nel Paese, avverte il partito, che insiste comunque sul suo sostegno alla via bilaterale tra Confederazione e Ue.
UDC: «Andava subito respinto» - Lapidario il commento del presidente dell'UDC, Albert Rösti, secondo cui il Consiglio federale avrebbe dovuto immediatamente respingere i risultati dei negoziati. Con la sua «non decisione odierna» il Consiglio federale vuole solo guadagnare tempo, si legge in un comunicato.
Il Consiglio federale è risultato debole nelle trattative perché non ha avuto il coraggio di dire chiaramente all'Ue che un'intesa di questo tipo non ha nessuna possibilità di venir accettata in Svizzera, ha aggiunto Rösti. L'accordo prevede ancora una ripresa automatica del diritto comunitario e sanzioni in caso di inosservanza. Rösti ha inoltre criticato il fatto che la protezione salariale non è garantita e che la clausola ghigliottina rimane in vigore.
Lega: «Una sconcezza inaccettabile» - La Lega dei Ticinesi prende atto del «contenuto catastrofico» dell’accordo quadro istituzionale che il Consiglio federale ha mandato in consultazione, un accordo «che segnerebbe la fine della nostra sovranità».
La Lega punta il dito anche contro il PLR - «come possa parlare di “successo di Cassis” è del tutto incomprensibile» - Ignazio Cassis, considerato «inadeguato»: «Non solo si è chinato a 90 gradi davanti all’UE, ma adesso scappa dalle proprie responsabilità nascondendosi dietro la consultazione».
Qualora il trattato dovesse ottenere il favore «della partitocrazia», la Lega promette il referendum.
Bruxelles: «Sull'accordo c'è il consenso di tutti» - La Commissione Ue ha fatto sapere intanto di rispettare la volontà del Consiglio federale di consultare tutte le parti sull''Institutional Framework Agreement' prima di sottoporlo formalmente al Parlamento in modo da assicurare il sostegno al testo più ampio possibile.
«Vogliamo inoltre rendere chiaro che il testo pubblicato oggi, annessi e protocolli inclusi, è stato approvato da negoziatori Ue e svizzeri dopo un lungo intenso e costruttivo negoziato», scrive la Commissione Ue in un comunicato.
«Seguiremo il processo da vicino, ci aspettiamo che le consultazioni siano rapide e speriamo che i risultati siano positivi, perché questo è necessario per mettere le relazioni tra Ue e Svizzera su un binario istituzionale solido», si legge inoltre.
«L'Ue - conclude - ha investito molto tempo, sforzo e volontà politica in questo processo». Il collegio dei commissari discuterà gli ultimi sviluppi nella riunione dell'11 dicembre.