Nel complesso in Svizzera oltre 180 persone muoiono annualmente praticando una disciplina sportiva
BERNA - In Svizzera sono in media oltre 180 le persone che muoiono ogni anno praticando sport. Oltre due terzi di questi infortuni - secondo quanto emerge da una valutazione dell’Ufficio prevenzione infortuni (upi) pubblicata oggi - è provocato dagli sport di montagna e da quelli invernali.
La prima categoria infatti è responsabile, con 84 vittime all’anno, della maggior parte degli incidenti mortali. La media annuale nel trekking è di 46 persone mentre nell’alpinismo è di 30 morti, poco più di un terzo dei quali sono turisti provenienti dall’estero. Oltre al trekking, anche il base jumping in Svizzera provoca più morti tra i turisti stranieri che tra le persone domiciliate in Svizzera.
Per quanto concerne gli sport invernali il numero medio di vittime annuale si fissa invece a 39, con le discipline dello sci-escursionismo (16) e del freeride (12) a guidare la nefasta classifica. Il consiglio primario dell’upi è quello di mantenersi su piste al riparo dal rischio di valanghe, evitando di addentrarsi nelle zone non protette se non guidati da un professionista.
Più uomini che donne - In tutti gli sport muoiono sensibilmente più uomini (83%) che donne. Ad esempio nel parapendio e nella subacquea gli uomini sono colpiti circa dieci volte più da incidenti mortali rispetto alle donne. Un dato - sottolinea l’upi - che non si spiega solo con la maggiore attività in determinate discipline sportive, ma anche con una disponibilità superiore degli uomini a correre rischi. Un’eccezione a questa regola si rileva invece nell’equitazione, dove le vittime mortali sono prevalentemente donne.