In Parlamento si discute di tasse maggiorate per benzina e nafta per ridurre le emissioni in vista del 2030, l'Udc: «Vogliamo anche qui i gilet gialli?»
BERNA - Rivedere la politica energetica di modo da rispettare l'Accordo sul clima di Parigi che vuole un dimezzamento delle emissioni di Co2 entro il 2030 (l'anno di riferimento è il 1990). Proprio di questo il Consiglio nazionale si occuperà fino a questo pomeriggio.
Fra le misure, si pensa a una revisione degli standard di costruzione delle abitazioni e a un incremento della tassa sul Co2. Tra le possibilità ventilate durante la discussione c'è un aumento alla pompa del prezzo della benzina di 8 centesimi al litro (c'è chi propone addirittura 20).
Per quanto riguarda la nafta, invece, si parla di circa 30 centesimi in più al litro. Come potrebbe incidere tutto questo sulla vita quotidiana del cittadino? Scopriamolo assieme in tre casi-tipo che riassumono un po' tutte le problematiche legate alle emissioni.
Il pendolare - Tizio fa l'infermiere abita a Biasca e lavora a Lugano, “pendola” tutti i giorni in auto per via degli orari irregolari. Percorre più di 100 km al giorno (su circa 250 giorni lavorativi) per un totale di 27'500 chilometri ogni anno. La sua auto consuma 8 litri ogni 100 km, se la benzina costasse 8 centesimi in più finirebbe per pagare 176 franchi in più all'anno.
La casa tipica - Caio vive con la sua famiglia in una casa di nucleo non riattata e con il riscaldamento a nafta. Per riscaldare i 100 metri quadri dell'abitazione ci vogliono circa 21 litri di olio al m2 per un totale di emissioni di circa 5,6 tonnellate di Co2. L'aumento auspicato dal Consiglio federale da 96 a 210 franchi per tonnellata si tradurrebbe in 635 franchi in più all'anno.
Il "frequent flyer" - Sempronio viaggia spesso, per piacere e per lavoro. Attraversa l'Atlantico ogni mese e non si perde mai lo shopping natalizio a New York. Stando alle attuali discussioni, per il momento non rischia di pagare nemmeno un centesimo in più. Se però la voce della minoranza dovesse passare, dal 2022 ogni volo in uscita potrebbe essere maggiorato dai 12 ai 50 franchi.
«Così si colpisce solo la classe media» - Secondo il Nazionale Udc Christian Imark, le misure auspicate stanno andando troppo in là: «Così si colpisce solo la classe medio-bassa. Vogliamo anche qui i gilet gialli? Aumentando il prezzo della benzina si toglie il pane di bocca ai pendolari. Per quanto riguarda le case, invece, chi ci rimetteranno saranno i proprietari e gli inquilini che dovranno far fronte a degli affitti maggiorati: non tutti possono permettersi una pompa di calore».
E per gli aerei? «Ci vuole una soluzione globale, che serve se la Svizzera si inventa una tassa?», continua Imark.«Sul traffico aereo invece bisogna agire», chiosa Florian Brunner della fondazione Ses, «il 18% delle emissioni-serra è causato dagli aerei, in questo modo se ne disincentiverebbe almeno un po' l'utilizzo».