I costi supplementari del sistema sarebbero tra i 3,2 e i 4 miliardi di franchi. Soldi che secondo Marina Carobbio potrebbero provenire dal budget della Confederazione
BERNA - Il PS ha lanciato oggi, nel corso della seconda giornata del suo congresso a Windisch (AG), la propria iniziativa per limitare l'onere dei premi di cassa malattia, già presentata in settembre. I delegati socialisti si sono inoltre espressi in favore dell'iniziativa dei Verdi contro la dispersione degli insediamenti, in votazione il prossimo 10 febbraio.
L'obiettivo del testo del PS, adottato all'unanimità, è di fissare i premi dell'assicurazione malattia obbligatoria a massimo il 10% del reddito a disposizione delle famiglie. Inoltre, esso punta ad armonizzare il sistema di riduzione a livello nazionale e a stabilire una ripartizione equa del finanziamento di tali sussidi tra la Confederazione (due terzi) e i Cantoni. La scadenza per l'eventuale applicazione è di tre anni, mentre l'avvio della raccolta firme è previsto in primavera.
Per reddito disponibile si intende quello imponibile. Il PS propone di sottrarre le deduzioni sociali per figli e genitori, così come di aggiungere una parte del patrimonio netto (un quinto).
Il partito raccomanda anche di fissare un tetto oltre il quale non si ha più diritto alle prestazioni. A questo proposito, suggerisce di basarsi sull'importo massimo del salario previsto dall'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni, che è di 148'200 franchi all'anno. Superata tale soglia, la famiglia non potrà beneficiare di alcuna riduzione, anche se il suo onere è maggiore del 10%.
«I premi esplodono, ma per i salari non è lo stesso», ha dichiarato la vicepresidente socialista Barbara Gysi. La consigliera nazionale sangallese ha criticato le promesse non mantenute dal Consiglio federale sul tema. Il modello s'ispira a quello del canton Vaud, dove da settembre i premi non possono superare il 12% del reddito delle economie domestiche: dal 2019 questo tasso scenderà al 10%.
Il PS stima i costi supplementari del sistema tra i 3,2 e i 4 miliardi di franchi. Berna dovrà infatti farsi carico di un ammontare tra i 5 e i 5,5 miliardi (contro i 2,5 attuali) e i Cantoni di uno fra i 2,5 e i 2,8 miliardi (1,8). Una degli altri vicepresidenti del partito, la ticinese Marina Carobbio, ha indicato a Keystone-ATS che questi soldi potrebbero provenire dal budget della Confederazione.
"Sì" a iniziativa dei Giovani Verdi
I delegati hanno anche trattato l'iniziativa popolare "Fermare la dispersione degli insediamenti - per uno sviluppo insediativo sostenibile", unico oggetto sottoposto a votazione il 10 febbraio 2019. Il testo dei Giovani Verdi è stato accettato per 245 voti a 10 e 9 astenuti.
Esso mira a promuovere la costruzione di quartieri che consentano alla popolazione di abitare e lavorare nello stesso posto. Intende anche vietare la creazione di nuove zone edificabili, eccetto nel caso in cui venga messa a disposizione una nuova superficie di dimensioni almeno equivalenti. Consiglio federale e Parlamento ne raccomandano la bocciatura, giudicandola troppo ambiziosa.
«Oltre 23 milioni di metri quadri di spazio verde sono stati coperti di cemento in Svizzera dal 1° gennaio 2018», ha affermato il consigliere nazionale Thomas Hardegger. La legge in materia non è sufficientemente restrittiva, ha aggiunto.