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SVIZZERAVotazioni nazionali: affossate l'iniziativa UDC e "Vacche con le corna"

25.11.18 - 16:38
Senza sorprese, invece, la base legale per la sorveglianza degli assicurati è stata approvata con consensi del 64,7%
Votazioni nazionali: affossate l'iniziativa UDC e "Vacche con le corna"
Senza sorprese, invece, la base legale per la sorveglianza degli assicurati è stata approvata con consensi del 64,7%

BERNA - Il popolo svizzero non vuole fissare nuovi standard nei rapporti fra Costituzione e diritto internazionale: l'iniziativa popolare UDC per l'autodeterminazione è stata nettamente respinta oggi con il 66,3% di no. Tutti i cantoni hanno votato contro.

Il rifiuto più convinto è giunto dalla Romandia, in particolare da Neuchâtel (77,3% di no), Vaud (76,6%), Giura (75,5%) e Ginevra (75,3%), mentre gli iniziativisti hanno raccolto maggiori consensi a Svitto (52,9% di no), Appenzello Interno (53,0%) e Ticino (53,9%). I Grigioni (65,0%) si sono avvicinati alla media nazionale.

Complessivamente i sì all'iniziativa "il diritto svizzero contro i giudici stranieri" sono stati 872'803, i no 1'712'999. La partecipazione si è attestata al 47,6%.

Mondo economico e difensori dei diritti umani si sono rallegrati per l'esito del voto. Delusi per contro gli iniziativisti, a cominciare dal "padre" della proposta di modifica costituzionale, il professore di diritto e consigliere nazionale (UDC/ZH) Hans-Ueli Vogt. "Ovviamente mi aspettavo un sostegno maggiore", ha detto.

Respinta anche l'iniziativa "Vacche con le corna" - I contadini detentori di vacche con le corna non otterranno speciali sovvenzioni da parte della Confederazione.  anche l'iniziativa popolare "per la dignità degli animali da reddito agricoli (Iniziativa per le vacche con le corna)" è stata respinta dalla maggioranza dei cantoni e dei votanti.

Delle tre votazioni federali in programma oggi, l'iniziativa popolare per le vacche con le corna è stata la più combattuta. Con il passare delle ore il no ha comunque prevalso in 20 su 26 cantoni, ottenendo in totale il 54,72% di voti contrari, contro il 45,28% di favorevoli.

A livello nazionale, sono 1'383'911 le persone che hanno respinto il testo, contro 1'145'099 favorevoli. La partecipazione è stata del 47,76%.

L'iniziativa ha raccolto il sì di solo quattro cantoni e dei due "semicantoni" renani: Basilea Città (56,8%), Basilea Campagna (51,6%), Ticino (50,4%), Glarona (50,9%), Ginevra (59,85%) e Sciaffusa (50,05%, con solo 31 voti di differenza). Nei Grigioni i contrari sono stati il 50,7% (32'796 schede), contro il 49,3% (31'844).

L'iniziativa popolare "per la dignità degli animali da reddito agricoli (Iniziativa per le vacche con le corna)", lanciata dal gruppo di interesse "Hornkuh", intendeva incoraggiare mediante un contributo finanziario i contadini a lasciare le corna ai bovini e alle capre dei loro allevamenti. Attualmente circa 3 mucche su 4 ne vengono private. Tale pratica, contestata, facilita la custodia degli animali nelle stalle riducendo il rischio che si feriscano a vicenda e che mettano in pericolo gli allevatori.

"Sorveglianza assicurati" passa con il 65% dei voti - Senza sorprese, invece, la base legale per la sorveglianza degli assicurati è stata approvata oggi alle urne, con i consensi che si sono stabiliti al 64,7%. Gli unici due cantoni a esprimersi contro sono stati Ginevra (58,6% di no) e Giura (51,4%). La partecipazione si è attestata al 47,8%.

I cantoni più tiepidi nei confronti della modifica della legge federale sulla parte generale del diritto delle assicurazioni sociali (LPGA), che permette il controllo tramite detective dei beneficiari di prestazioni, sono stati quelli romandi.

Oltre alla bocciatura a Ginevra e nel Giura, la proposta governativa è infatti passata con meno agio rispetto al resto della Confederazione nel canton Vaud (51,7% di sì) e a Neuchâtel (51,9%).

In Ticino, i consensi si sono attestati al 70,1%, quota simile a quella registrata nei Grigioni (69,8%). Le regioni che hanno accolto con più entusiasmo il testo in votazione sono state la Svizzera centrale e quella orientale: spicca l'81,2% di Appenzello Interno, seguito dal 78% di Nidvaldo, dal 76,8% di Obvaldo, dal 76,4% di Svitto e dal 74,8% di San Gallo.

Partecipazione del 48% - La campagna sull'iniziativa per l'autodeterminazione è stata lunga e intensa, ma la mobilitazione non è stata eccezionale: il tasso di partecipazione di circa il 48% - che ha contraddistinto anche gli altri due oggetti in votazione - è nella media. Nel precedente appuntamento con le urne, in settembre, la quota dei votanti era stata inferiore, pari al 37%.

Dal 1971 - anno di introduzione del diritto di voto alle donne - la partecipazione è stata del 43%. Considerando solo gli ultimi dieci anni è salita al 46%, con il 2014 che si è dimostrato l'anno più dinamico, con il 52%. Il record degli ultimi 47 anni è detenuto dallo scrutinio sullo Spazio economico europeo (SEE) del 1992, che attirò il 79% degli aventi diritto di voto.

Iniziative popolari: nove su dieci vengono respinte - Dopo la doppia bocciatura odierna del testo per l'autodeterminazione e per le vacche con le corna, restano 22 le iniziative popolari accolte nei quasi 130 anni di esistenza di questo strumento di democrazia diretta. Si conferma dunque il trend secondo cui la loro riuscita è rara: il 90% non ha superato l'esame delle urne.

Dal 1891 sono state lanciate oltre 460 proposte di modifica costituzionale, di cui 334 sono riuscite. Su 215 si è andati a votare e, in 193 casi, l'esito è stato negativo. Delle 22 iniziative accolte, 10 sono state approvate negli ultimi 20 anni, l'ultima ("affinché i pedofili non lavorino più con fanciulli") il 18 maggio 2014. La penultima iniziativa iscritta nella Costituzione è stata quella UDC contro l'immigrazione di massa, che tanto ha fatto discutere per la sua applicazione: è stata approvata il 9 febbraio 2014.

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