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BERNAFFS, centralizzazione di 400 posti di lavoro: sindacati critici

14.11.18 - 15:57
Secondo il SEV l'operazione potrebbe rivelarsi un autogol. Il cambiamento comporterà un aumento dei tempi per recarsi al lavoro e perdite finanziarie
Keystone
FFS, centralizzazione di 400 posti di lavoro: sindacati critici
Secondo il SEV l'operazione potrebbe rivelarsi un autogol. Il cambiamento comporterà un aumento dei tempi per recarsi al lavoro e perdite finanziarie

BERNA - La riorganizzazione del settore passeggeri delle FFS annunciata a maggio sta concretizzandosi: la società ferroviaria centralizza circa 400 posti di lavoro. Secondo un comunicato odierno dell'azienda nessun impiego sarà soppresso. I sindacati reagiscono con scetticismo, rilevando il pericolo che diversi dipendenti se ne vadano via e che si perda know how.

Il programma "FFSagili2020" prevede di concentrare essenzialmente nelle quattro centrali d'esercizio di Losanna/Renens (VD), Olten (SO), Zurigo-Aeroporto e Pollegio le attività di produzione ferroviaria (gestione di materiale rotabile, personale di locomotiva, treni, pulizia e manovra), precisa un comunicato odierno delle FFS.

La riorganizzazione toccherà 400 dei 15'000 dipendenti di FFS Viaggiatori. Per loro è previsto un cambiamento di sede, principalmente da Berna e Zurigo a Olten, nonché da varie altre sedi a quella di Zurigo-Aeroporto. L'azienda ha informato gli interessati d'intesa con le parti sociali, nel quadro del contratto collettivo di lavoro (CCL).

Con questa operazione - spiega la nota delle FFS - «l'azienda si polarizza in modo ancora più coerente sull'attività di base con l'intento di aumentare la soddisfazione dei clienti, migliorare la puntualità e affinare l'informazione in caso di perturbazione». In futuro i clienti beneficeranno di una gestione più snella degli eventi e delle perturbazioni, in particolare con informazioni più rapide, chiare e coerenti attraverso i vari canali di comunicazione.

I sindacati sono molto critici. Secondo il Sindacato del personale dei trasporti (SEV) l'operazione potrebbe rivelarsi un autogol per la società ferroviaria. Il cambiamento comporterà un aumento dei tempi per recarsi al lavoro e perdite finanziarie. Ciò - scrive in una nota - avrà un effetto demotivante sugli interessati, con il rischio reale che personale sperimentato lasci il proprio impiego, in contrasto con gli obiettivi aziendali di miglioramento della qualità. Le condizioni di trasferimento dei dipendenti dovrebbero quindi essere più interessanti di quanto previsto dal CCL.

L'associazione del personale dei trasporti Transfair è sulla stessa linea: richiede la creazione di buone condizioni nel nuovo posto di lavoro per i dipendenti interessati. Molti di questi ultimi - sottolinea - perderanno le indennità regionali, dovranno diventare pendolari e adattare la loro situazione personale. Per evitare partenze indesiderate le FFS dovono prevedere un buon forfait per la mobilità. Con la riorganizzazione dell'unita di produzione ferroviaria l'azienda promette «treni sicuri, puntuali e puliti». Le FFS non possono permettersi di «sbagliare questa operazione», conclude Transfair.

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