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SVIZZERASonko rimane in carcere

13.11.18 - 14:32
Il Tribunale federale ha confermato un prolungamento della detenzione preventiva per l'ex ministro del Gambia, arrestato nel gennaio 2017 perché sospettato di crimini contro l'umanità
Sonko rimane in carcere
Il Tribunale federale ha confermato un prolungamento della detenzione preventiva per l'ex ministro del Gambia, arrestato nel gennaio 2017 perché sospettato di crimini contro l'umanità

LOSANNA - Il Tribunale federale (TF) ha confermato un prolungamento della detenzione preventiva di Ousman Sonko, ex ministro del Gambia arrestato in Svizzera nel gennaio 2017 perché sospettato di crimini contro l'umanità. Nel frattempo il Ministero pubblico della Confederazione avrà il tempo di interrogare persone nel paese africano, in Germania e negli USA.

In una sentenza pubblicata oggi, i supremi giudici di Losanna constatano che sospetti fondati sussistono tuttora nei confronti dell'ex ministro dell'Interno gambiano. Dal suo ultimo ricorso contro la detenzione preventiva sono stati anzi raccolti ulteriori elementi a suo carico. Per questa ragione il TF ritiene giustificato un prolungamento dell'incarcerazione. Sonko chiedeva, per l'ennesima volta, la sua liberazione immediata.

Secondo quanto indica l'alta corte, il Ministero pubblico della Confederazione prevede di interrogare mediante rogatoria una accusatrice privata in Gambia, nonché l'ex relatore speciale sudafricano delle Nazioni Unite sulle esecuzioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie Christof Heyns (in carica dall'agosto 2010 al luglio 2016). La Procura federale vuole pure sentire la moglie di Sonko e un'altra accusatrice privata, entrambe residenti negli Stati Uniti, come pure altre tre persone in Germania.

Ousman Sonko, comandante della guardia presidenziale gambiana nel 2003 e poi ministro dell'Interno tra il 23 ottobre 2006 e il 19 settembre 2016, si è rifugiato nel novembre 2016 in Svizzera. Il 26 gennaio 2017 è stato arrestato a Lyss (BE), dove soggiornava in un centro di transito per richiedenti asilo, su denuncia di Trial, la Ong con sede a Ginevra che si occupa di lottare contro l'impunità per crimini internazionali.

Il 49enne (è nato il 9 gennaio 1969) ex ministro è accusato di essere responsabile di atti di tortura commessi dalle forze di polizia e dal personale carcerario a lui sottoposti, oppure da gruppi ad essi legati, sotto il regime del presidente Yahya Jammeh.

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