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SOLETTAOlten ricorda lo sciopero nazionale del 1918

10.11.18 - 16:00
All'evento commemorativo ha partecipato anche Simonetta Sommaruga, la quale ha affermato che la Svizzera è ancora indietro di decenni per quanto riguarda la parità tra i sessi
Keystone
Olten ricorda lo sciopero nazionale del 1918
All'evento commemorativo ha partecipato anche Simonetta Sommaruga, la quale ha affermato che la Svizzera è ancora indietro di decenni per quanto riguarda la parità tra i sessi

OLTEN - Un evento commemorativo per lo sciopero generale di cento anni fa si è svolto oggi a Olten (SO). Circa 1400 persone vi hanno partecipato. La consigliera federale Simonetta Sommaruga ha tenuto un discorso in cui ha affermato che la Svizzera è ancora indietro di decenni per quanto riguarda la parità tra i sessi.

All'epoca, ha ricordato Sommaruga ai presenti, le donne, si erano impegnate a portare alimenti, sostenere il comitato di Olten e occuparsi dei bambini. Nessuno le ringraziò per questo.

Eppure, il diritto di voto per le donne figurava in cima alla lista delle rivendicazioni dello sciopero. In seguito, però, la questione finì nel dimenticatoio, ha affermato la ministra di giustizia e polizia. Per realizzare questo obiettivo - raggiunto nel 1971 - ci sono volute diverse generazioni di donne che si sono battute contro la discriminazione e l'esclusione.

Migliaia di loro marciarono verso Berna nel 1969 per chiedere al Consiglio federale di firmare la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali. Solo dopo la firma il diritto di voto sarebbe stato esteso anche alle donne.

Ciò accadde due anni dopo: la Svizzera divenne quella che si può definire una democrazia, ha detto Sommaruga, precisando che la popolazione femminile sarebbe stata libera di esprimersi politicamente. Oggi le donne hanno il diritto di voto, ma in realtà la parità non è ancora stata raggiunta, ha concluso.

Sulla strada per una Svizzera moderna - Paul Rechsteiner, presidente dell'Unione sindacale svizzera (USS), ha affermato nel suo discorso che, guardando al passato, lo sciopero generale fu una delle tappe principali della Svizzera moderna che sfociò nella realizzazione dello stato sociale.

Dopo l'ultimatum del Consiglio federale, il comitato di Olten ebbe la saggezza di interrompere lo sciopero per evitare spargimenti di sangue in seguito alla mobilitazione dell'esercito. In Svizzera, non dovrà mai più accadere che l'esercito venga impiegato contro il popolo, ha messo in guardia Rechsteiner.

Quella che inizialmente era stata una sconfitta si è nel tempo trasformata in un successo. Quindi, in ultima analisi le sconfitte non hanno importanza, ha affermato il Consigliere agli Stati del Partito socialista. Secondo Rechsteiner ciò che conta è «la volontà e la forza di continuare a lottare per richieste giustificate».

«Combattere insieme» - Nello sciopero vi è la dimostrazione più limpida del perché i lavoratori devono unirsi in un sindacato e difendere insieme i loro interessi, ha affermato Vania Alleva, presidente del sindacato Unia.

«Sostenersi e combattere insieme» è un mezzo importante per sottolineare le legittime richieste della forza lavoro, ha aggiunto Alleva facendo riferimento alle azioni di protesta dei lavoratori edili degli scorsi giorni.

«Lo sciopero in Svizzera è di forte attualità. Scioperare è attuale, scioperare è necessario», ha sottolineato. La presidente del sindacato ha poi invitato a un nuovo sciopero delle donne nel 2019 allo scopo di chiedere la parità salariale.

Grave crisi politica - La settimana dal 7 al 14 novembre 1918 è considerata la più grave crisi politica interna dalla fondazione dello Stato confederato nel 1848. L'appello del comitato di Olten allo sciopero generale del 12 novembre arrivò in seguito al dispiegamento dell'esercito nelle città e la dissoluzione violenta di una manifestazione a Zurigo il 9 novembre.

Alla richiesta di sciopero risposero 250’000 lavoratori. Dopo un ultimatum del Governo agli scioperanti vi era il rischio di una escalation. Il Comitato di Olten decise di annullare l'agitazione. Il 14 novembre, l'ultimo giorno di sciopero, i militari spararono a tre giovani orologiai a Grenchen.

La commemorazione ad Olten è stata organizzata dall'Unione sindacale svizzera (USS), dal Partito socialista svizzero e dall'associazione Robert Grimm, membro del comitato di Olten, sindacalista e primo primo socialista a divenire Consigliere di Stato bernese (1938-46).

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