Cerca e trova immobili

SVIZZERAMolestie in Parlamento, nessuno ha usato la struttura specializzata

09.11.18 - 17:26
La sua esistenza sarebbe però in ogni caso utile perché contribuisce combattere il mobbing
Ti Press
Molestie in Parlamento, nessuno ha usato la struttura specializzata
La sua esistenza sarebbe però in ogni caso utile perché contribuisce combattere il mobbing

BERNA - Nessun parlamentare si è rivolto alla struttura specializzata indipendente destinata alle vittime di molestie sessuali creata a inizio anno. Malgrado ciò, la Delegazione amministrativa (DA) ha deciso di prolungarne il mandato di un ulteriore anno. La sua sola esistenza contribuisce infatti combattere il mobbing.

La DA aveva concluso alla fine dello scorso anno un accordo con l'organizzazione Fachstelle für Mobbing und Belästigung. I parlamentari che lo desiderano possono rivolgersi telefonicamente ad essa o chiedere di incontrare di persona un o una sua rappresentante.

Il mandato - dal costo di 3600 franchi - era inizialmente limitato a un anno, ma come detto è stato prolungato di altri 12 mesi. In questo lasso di tempo la DA vuole adoperarsi per far meglio conoscere la sua attività.

In una nota, la DA cita anche uno studio sulle molestie sessuali e sul comportamento sessista nei confronti delle parlamentari realizzato dall'Unione interparlamentare (UIP) e dall'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa e pubblicato a metà ottobre. Da questo documento emerge che la problematica è presente in tutti i Parlamenti europei.

L'inchiesta evidenzia inoltre che i centri di contatto per le vittime costituiscono un importante elemento nella lotta contro questo comportamento e menziona l'esempio positivo della Svizzera.

La decisione di un anno fa di istituire una struttura specializzata indipendente era stata presa in seguito alla cosiddetta "vicenda Buttet". L'ex consigliere nazionale Yannick Buttet (PPD/VS) è nel frattempo stato condannato dalla giustizia vallesana a una pena pecuniaria con la condizionale per appropriazione semplice e coazione ai danni della sua ex amante.

Il procedimento giudiziario era stato avviato dopo il fermo di Buttet, nella notte tra il 18 e il 19 novembre dello scorso anno, avvenuto davanti al domicilio della ex amante: il politico avrebbe suonato una ventina di volte il campanello all'entrata dell'immobile di Sierre in cui la donna - che pure milita nelle file del PPD - vive con i suoi due bambini.

La vicenda aveva spinto diverse deputate federali e giornaliste a rivelare di essere state molestate da Buttet, in particolare in occasione di serate in cui il politico vallesano era apparentemente sotto l'effetto dell'alcol.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE