L'associazione Grassrooted mette in luce la situazione di un contadino zurighese e lancia un appello contro lo spreco alimentare
ZURIGO - «Ogni giorno in Svizzera vengono distrutte tonnellate di carote perché non si adattano ai canoni stabiliti. Siamo qui in un campo in cui ci sono 30 tonnellate di belle carote, che secondo questi criteri non dovrebbero essere vendute», così spiega Dominik Waser, membro del collettivo di Grassrooted, in un video pubblicato all'inizio di novembre su Facebook. Venerdì mattina, il filmato era già stata visualizzato più di 200.000 volte.
Dominik Waser, che si impegna con la sua associazione contro lo spreco di cibo, spiega di essere sul campo di un contadino zurighese che non ha trovato nessuno che gli comprasse le sue 30 tonnellate di carote. Perché? Perché i suoi ortaggi sono troppo grandi e non si adattano alle confezioni di cartone standard. Un altro problema secondo lui è che «in Svizzera, la fornitura di carote è troppo importante. La situazione è peggiorata con il bel tempo di quest'estate».
L'agricoltore zurighese ha pensato di seppellire le sue 30 tonnellate di carote, ma grazie all'intervento di Grassrooted, 25 tonnellate di queste saranno trasformate in succo. L'organizzazione proverà a vendere le restanti 5 tonnellate oggi a Zurigo.
L’attivista dice di non voler puntare il dito sui grandi distributori. Il suo obiettivo è cambiare il sistema: «È inutile per i distributori dare la colpa ai consumatori, che non vorrebbero comprare verdure troppo grandi. E non aiuta neanche che i consumatori incolpino i distributori perché non vendono verdura fuori dalla norma. Vogliamo solo che le verdure siano più apprezzate».
Matija Nuic, dell’Unione svizzera produttori di verdura, non sa quante carote vadano sprecate perché nessuno le vuole. «Consigliamo ai produttori di garantirsi prima che le loro verdure possano essere vendute». E aggiunge: «Ci possono essere problemi se le merci non soddisfano la qualità precedentemente concordata. Carote eccessivamente grandi non possono generalmente essere vendute come prodotto fresco nei supermercati, ma servono piuttosto alla gastronomia o al settore della trasformazione alimentare».