Cerca e trova immobili
Madre e figlia hanno messo in piedi una guerra che prima dell'intervento di un giudice sembrava senza fine
LAVAUX - Portano un cognome noto a Lavaux, la nota e amena località vodese patrimonio dell'UNESCO grazie ai suoi vigneti affacciati sul Lemano. Ma i loro conflitti non è stato possibile regolarli attorno a un buon bicchiere di Chasselas. Sono infatti i tribunali che si occupano da anni dei dissidi fra una donna di 74 anni e sua figlia di 49 anni.
La disputa pare essere iniziata con la ripresa del vigneto di famiglia da parte della 49enne. Dopo la morte accidentale del marito/padre nel 1974, la vedova aveva rilevato l'azienda prima di consegnare la società a sua figlia e a suo genero. Un passaggio di poteri tutt'altro che indolore.
Bisticci sulla tomba - Oltre a bisticci su aspetti di vario genere - dalle targhe di identificazione dei vigneti, alla posa di alcuni vasi -, un altro punto di disaccordo fra le due donne riguardava la tomba del vigneron defunto, nella quale riposa anche il figlio della 49enne. Madre e figlia litigavano per la sua sistemazione, con piante strappate e distruzione di fiori. Le due sono arrivate a discutere persino sul colore della ghiaia che ricopre la terra del cimitero.
Accusate di vari reati a seguito delle denunce presentate a vicenda, le due donne rischiavano di pagare multe assai salate. Ci è voluta tutta la pazienza della presidente della Corte, Anne-Catherine Page, per raggiungere un compromesso che, visti i precedenti, nessuno è in grado di garantire che verrà rispettato.
Sei mesi a testa - La madre sarà responsabile della tomba per sei mesi all'anno, la figlia per gli altri sei mesi. Per il resto, sarà il regolamento del cimitero che stabilirà aspetti quali l'altezza dei cipressi o il tipo di ghiaia.
Il conflitto familiale avrà anche un costo per la collettività: la presidente della Corte ha infatti deciso che i costi degli avvocati d'ufficio delle due donne, oltre 11'000 franchi, saranno a carico dello Stato.
