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Si tratta di chiarire chi ha informato i media su un procedimento che riguardava il politico 61enne
ZUGO - Il Ministero pubblico lucernese ha avviato un'inchiesta in relazione a una fuga di notizie riguardanti il consigliere di Stato PPD del canton Zugo Beat Villiger. Si tratta di chiarire chi ha informato i media su un procedimento che riguardava il politico 61enne.
Lo scorso 7 ottobre Beat Villiger è stato rieletto per il suo quarto mandato nel governo di Zugo. Il successo del suo partito - in queste elezioni il PPD ha guadagnato un terzo seggio nel governo cantonale, a scapito dei Verdi/Alternativi - è stato mitigato da una confessione a mezzo stampa del responsabile del dipartimento cantonale della sicurezza.
La domenica delle elezioni, Villiger ha infatti ammesso in un'intervista di aver prestato la propria auto ad una ex amante sprovvista di patente e di avere avuto da quella relazione extraconiugale una figlia nata nel 2012.
La confessione è arrivata in seguito a un articolo pubblicato il primo ottobre dalla testata online Republik, la quale aveva aveva reso di dominio pubblico il fatto che il politico del PPD era stato indagato nel 2017 nel canton Lucerna per sospetta falsità in documenti. L'inchiesta penale è stata nel frattempo archiviata.
Un portavoce del Ministero pubblico lucernese ha confermato oggi a Keystone-ATS una notizia del portale online Zentralplus, secondo la quale il 10 ottobre è stata aperta un'inchiesta penale contro ignoti per violazione del segreto d'ufficio.
Stando al portavoce, la giustizia lucernese era venuta a conoscenza di una possibile fuga di notizie già prima della pubblicazione. Ancora non è chiaro quante fossero le persone informate dell'istruttoria riguardante il consigliere di Stato. Non è nemmeno escluso che la "soffiata" sia arrivata da una persona esterna all'amministrazione, ha aggiunto il portavoce.
Subito dopo la rielezione, ottenuta con il terzo miglior risultato fra i sette membri dell'esecutivo, Beat Villiger aveva chiesto una pausa di riflessione prima di dire se avrebbe accettato il nuovo mandato. Mercoledì scorso (il 18 ottobre), il politico 61enne ha confermato la sua disponibilità a continuare a far parte "con piacere ed entusiasmo" dell'esecutivo cantonale.
