La protesta è iniziata quand'era ancora buio. Circa un migliaio i lavoratori che hanno sfilato per le via della città di Calvino
GINEVRA - La protesta nazionale del settore dell'edilizia, iniziata ieri a Bellinzona, è proseguita oggi a Ginevra, dove circa 2'000 lavoratori sono scesi in sciopero sfilando per le vie della città.
Gli scioperanti, partiti dalla stazione di Cornavin, si sono riuniti sul ponte del Mont-Blanc. La polizia ha predisposto deviazioni del traffico stradale, che hanno causato disagi e imbottigliamenti.
La manifestazione è stata organizzata dai sindacati Unia, Syna e dall'organizzazione interprofessionale dei lavoratori SIT, nell'ambito delle trattative per il rinnovo del contratto collettivo di lavoro, che giunge a scadenza a fine anno.
I sindacati ginevrini hanno protestato in particolare contro l'aumento della durata lavorativa, la precarizzazione dei lavoratori più anziani e ancora contro i subappalti, che favoriscono il dumping salariale.
«Gli imprenditori stanno attaccando le vostre condizioni di lavoro e il pensionamento a 60 anni», ha detto in un comizio il segretario regionale di Unia Alessandro Pelizzari. «Oggi i padroni ginevrini minacciano di licenziare coloro che partecipano allo sciopero», gli ha fatto eco l'esponente del sindacato SIT Thierry Horner, che ha invitato i lavoratori a battersi per i loro diritti.
Nico Lutz, responsabile del settore edilizia presso la segreteria centrale di Unia, ha denunciato le richieste padronali per una flessibilizzazione degli orari lavorativi: le condizioni attuali di lavoro verrebbero a degradarsi. I lavoratori, per acclamazione, hanno deciso di scioperare anche domani.
A Ginevra si contano oltre 1'400 imprese di costruzione per un totale di 12'000 dipendenti. La mobilitazione sindacale su scala svizzera proseguirà fino al 9 novembre, data del prossimo round negoziale contro il padronato.