Cerca e trova immobili
Nel 2008 fu condannato per aver ucciso a Vevey la madre adottiva - un'ottantenne ticinese - un'amica di lei e la sorella
LOSANNA - Il Tribunale federale (TF) ha respinto le richieste di revisione e ricusazione di François Légeret, condannato all'ergastolo nel 2008 per aver ucciso a Vevey (VD) la madre adottiva, un'amica di lei e la sorella.
L'uomo ha presentato ricorso al TF contro la decisione del Tribunale cantonale vodese, che aveva respinto l'ennesima richiesta di svolgere un nuovo processo. L'Alta corte di Losanna ha rifiutato l'argomentazione secondo la quale i giudici non avevano tenuto sufficientemente conto delle informazioni contenute nel libro del giornalista indipendente Jacques Secretan "L'affaire Légeret, un assassin imaginaire".
Nel libro figurava in particolare la testimonianza del figlio della titolare di una panetteria che ha affermato di aver servito la madre e la sorella del condannato il 24 dicembre 2005, ossia quando, in base all'autopsia, le donne erano morte.
I giudici di Losanna si sono allineati alla versione del Tribunale cantonale: la spiegazione più plausibile è che ci sia stata nella testimonianza confusione fra i giorni 23 e 24 dicembre. Le indagini si sono basate su rilievi telefonici, dai quali risulta che non c'è stata nessuna comunicazione dal 23 dicembre. Anche la domanda di ricusazione è stata respinta, causa motivazioni insufficienti.
Dalla sua condanna, Légeret ha tentato a più riprese di ottenere una revisione del procedimento. Il caso figura fra i più enigmatici della Svizzera romanda. I cadaveri della madre adottiva - un'ottantenne ticinese - e della sua amica della stessa età erano stati trovati dalla donna delle pulizie nella villa in cui soggiornavano a Vevey dopo le feste di Natale del 2005. Il corpo della sorella non è mai stato ritrovato.
