Un'istanza chiede al rettorato di rimuovere le copie gratuite a disposizione degli alunni per via dei contenuti «razzisti» e «islamofobi»
BASILEA - Bandire la Weltwoche dall'università di Basilea: il consiglio degli studenti dell'ateneo ha chiesto al rettorato di provvedere affinché non vengano più lasciate copie gratuite del settimanale a disposizione degli alunni. Questo a causa dei contenuti della pubblicazione, ritenuta «razzista, islamofoba e populista di destra», riferisce 20 Minuten.
«Siamo a conoscenza dell'istanza», ha indicato alla testata un portavoce dell'ateneo. Al dossier non è stato comunque dato il massimo grado di priorità perché la Weltwoche è distribuita da anni all'interno dell'università. I vertici decideranno comunque in materia nelle prossime settimane.
Fondata nel 1933, la Weltwoche ha oggi come editore e caporeredattore Roger Köppel, che nel 2015 è stato eletto in Consiglio nazionale nelle file dell'UDC zurighese, quale deputato elvetico più votato di tutti i tempi. Sotto la guida di Köppel - arrivato nel 2001 - il settimanale ha acquisito uno spiccato carattere liberale, anti-statalista e anti-Ue, trovandosi spesso in controtendenza nei confronti degli altri media.
In queste settimane l'attenzione nei confronti di Köppel è particolarmente intensa per via della pubblicazione di "In Badehosen nach Stalingrad" (In costume verso Stalingrado), una biografia scritta da Daniel Ryser, giornalista per anni presso il settimanale Wochenzeitung - rivale storico della Weltwoche - e ora presso il magazine online Republik. Il ritratto che ne esce è risultato secondo taluni troppo positivo e non è mancato il dibattito in materia.
Intanto la proposta di mettere al bando la Weltwoche dall'università renana - la più antica della Svizzera: è stata fondata nel 1460 - ha già provocato i primi sussulti politici. In un comunicato congiunto le sezioni dei giovani UDC di Basilea Città e Basilea Campagna si dicono scioccate per quello che ritengono essere un segnale di intolleranza.
La richiesta del consiglio degli studenti è «un atto di intolleranza verso coloro che la pensano diversamente». «È scioccante, in quanto presentata da giovani istruiti: ci si può aspettare che possano confrontarsi con opinioni diverse dalla propria», continua la nota. «L'università è un luogo d'istruzione e non di censura», concludono i giovani democentristi.