Cerca e trova immobili

VALLESEBriga, 25 anni fa la piena che uccise due persone

24.09.18 - 16:17
La cittadina vallesana fu invasa dalle acque della Saltina. Lo straripamento causò oltre un miliardo di franchi di danni
Keystone
Briga, 25 anni fa la piena che uccise due persone
La cittadina vallesana fu invasa dalle acque della Saltina. Lo straripamento causò oltre un miliardo di franchi di danni

BRIGA - La mattina del 24 settembre del 1993, esattamente 25 anni fa, Briga (VS) fu invasa dalle acque della Saltina. Lo straripamento causò la morte di due persone nonché danni e costi per oltre un miliardo di franchi.

In occasione dell'anniversario non sono previste manifestazioni particolari, indica il Comune dell'Alto Vallese. Come ogni anno, verrà celebrata una messa sulla piazza centrale della cittadina, allora invasa dai detriti, e i pompieri procederanno al sollevamento del ponte mobile che ha sostituito quello in parte causa della catastrofe.

Il ponte a valle del castello Stockalper, in pieno centro cittadino, aveva infatti avuto un ruolo considerevole nel disastro. Pietre e legname trasportati dalla furia della Saltina vi si erano accumulati fino a bloccare completamente il passaggio delle acque, che straripando hanno invaso Briga, trasportando ingenti quantità di detriti.

In seguito all'evento furono realizzati due compartimenti per il materiale solido di fondo nel bacino imbrifero del corso d'acqua, vennero rialzate le murate degli argini e, quale misura fondamentale, fu costruito un ponte sollevabile, che si alza automaticamente quando le acque del torrente raggiungono un determinato livello, si legge sul sito Piattaforma nazionale "Pericoli naturali". Il sistema si è rivelato funzionante a più riprese, in particolare in occasione delle intemperie del 2000.

Lo straripamento avvenne dopo tre giorni di piogge intense, a loro volta preceduti da alcune settimane di precipitazioni ininterrotte, che avevano interessato anche Ticino, Italia settentrionale e parte della Francia. Progressivamente gli accessi alle valli di Zermatt e Saas (VS) e ai passi del Grimsel (VS/BE), della Furka (VS/UR), del Sempione (VS/I), del Gran San Bernardo (VS/I) e della Novena (VS/TI) vennero chiusi per smottamenti. Rodano e Ticino erano prossimi alla tracimazione.

A posteriori, i meteorologi indicarono che mai in tutto il XX secolo si erano misurati valori così elevati di precipitazioni e di portata nel bacino imbrifero della Saltina.

Dopo l'inondazione, sulle strade, le piazze e negli edifici rimasero cumuli di sabbia e materiale solido di fondo alti alcuni metri, fino al primo piano delle case, e due donne della regione persero la vita - la gerente e l'impiegata di un negozio di scarpe situato sulla piazza centrale furono travolte all'interno dell'edificio da acqua, fango e detriti.

La catastrofe aveva avuto immensa eco in tutta la Svizzera. Nell'ambito di una colletta nazionale, persino il Consiglio nazionale aveva raccolto fondi.

Esercito e protezione civile furono mobilitati fino a dicembre per ripulire la località. I danni, senza contare quelli alle infrastrutture e ai veicoli e neppure le perdite di guadagno, raggiunsero l'ammontare record per l'epoca di 250 milioni di franchi. La fattura totale superò poi il miliardo.

Al momento della catastrofe, il torrente Saltina trasportava 1,5 tonnellate di pietre e ghiaia al secondo, hanno determinato ricercatori dell'Istituto di idrologia del Politecnico federale di Zurigo, stabilendo che un intervento umano non avrebbe permesso di sottrarre tali detriti alla furia delle acque per evitare che la strozzatura a livello del ponte fosse colmata.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE