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DOSSIERNoi ricchi, grazie alle armi

07.09.18 - 08:08
La vendita di materiale bellico frutta montagne di soldi: 446.8 milioni di franchi nel 2017. Quali sono le aziende che le producono? E a quali Stati vengono vendute?
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Noi ricchi, grazie alle armi
La vendita di materiale bellico frutta montagne di soldi: 446.8 milioni di franchi nel 2017. Quali sono le aziende che le producono? E a quali Stati vengono vendute?

LUGANO - È vero siamo neutrali. Almeno in teoria. Ma quello che ci viene maggiormente rinfacciato è che quando si tratta di alimentare guerre attraverso la vendita di armi, il nostro Paese non si fa troppi scrupoli.

È notizia di questi giorni che venendo incontro alla richieste sempre più pressanti delle aziende produttrici, il Consiglio federale ha fatto sapere che intende rendere possibile l'esportazione di materiale bellico anche verso Paesi dilaniati da guerre civili e conflitti interni, allentando le maglie – peraltro già piuttosto larghe – che regolano le forniture di armi e strumenti di distruzione.

Da anni, d'altro canto, la Svizzera fornisce materiale bellico in tutto il mondo, in Germania come in Sudafrica, in Brasile come negli Stati Uniti. Armi che, non si sa bene attraverso quali intricate vie, sarebbero arrivate persino ai terroristi dell'Isis: bombe a mano fabbricate nella Confederazione sono state recentemente ritrovate e sottratte in una delle ultime roccaforti del Califfato nella regione di Idlib, in Siria. Ma chi sono le aziende che producono armi? E quanto incassa la Confederazione dall'esportazione di materiale bellico, che potrebbe aumentare ulteriormente nel prossimo futuro?

KeystoneNegli stabilimenti della Ruag: il reparto munizioni

 

LA LOBBY DELLA MORTE 

KeystoneRuag, azienda svizzera leader nella fabbricazione di armi

Le bombe finite chissà come in Siria sono state confezionate dalla Ruag, una delle maggiori fabbriche svizzere specializzate in armamenti (nel 2017 è stata la novantesima al mondo per ricavi, stimati in 820 milioni di dollari). Lo ha ammesso un portavoce dell'azienda, dopo aver esaminato le foto scattate al momento del ritrovamento. Ruag, non a caso, in prima linea nella richiesta al governo, formulata a settembre dell'anno scorso, di ammorbidire le norme sull'esportazione di materiale bellico. Una piccola lobby, quella degli armamenti in Svizzera. Con marchi ben noti in tutto il mondo come la stessa Ruag, la Systems Assembling, la Rheinmetall, la Thales o la General Dynamics European Land System - Mowag.

KeystoneArmi della Rheinmetall

Tutte aziende firmatarie, lo scorso anno, di un documento in cui si chiedeva al Consiglio federale di ammorbidire le norme sull'esportazione di materiale bellico verso stati coinvolti in conflitti armati interni, per allineare le condizioni di competitività delle aziende elvetiche a quelle di altri paesi europei. Richiesta esaudita qualche mese più tardi dai governanti, con la generica rassicurazione che l'autorizzazione alla vendita riguarderà sostanzialmente armi con carattere difensivo, quali ad esempio cannoni antiaerei, e non carri armati, granate o fucili d'assalto, almeno per quei paesi in cui è in corso un conflitto armato. Basterà per evitare altri “ritrovamenti” di armi offensive di fabbricazione svizzera in teatri di guerra, magari negli arsenali di eserciti del terrore o di gruppi fondamentalisti?


LE CIFRE DEL BUSINESS

Gli imprenditori delle ditte produttrici, del resto, lamentano una contrazione nelle esportazioni che le fornitura all'esercito svizzero, che ogni anno acquista armi e materiali per cinque miliardi di franchi, non riescono a bilanciare. A rischio conti, bilanci e posti di lavoro, con conseguenti gravi ripercussioni sociali e sull'economia locale. La contrazione in effetti negli ultimissimi anni c'è stata, anche se nel lungo periodo è cambiato poco. Già nel 1983, infatti, la Svizzera esportava armi per 377,2 milioni di franchi, nel 1995 ha toccato il minimo storico con appena (si fa per dire) 141,2 milioni, per poi salire progressivamente verso il clamoroso picco del 2011: 872,7 milioni. Proprio dopo quel boom si sono fatti sentire gli effetti dell'applicazione delle norme più restrittive sulla vendita, in particolare delle modifiche all'OMB (Ordinanza sul materiale bellico) introdotte nel 2008, con le limitazioni riguardanti i paesi afflitti da guerre civili. Il giro d'affari si è di fatto dimezzato, raggiungendo il minimo di 411,9 milioni nel 2016. Nel 2017 le esportazioni belliche della Svizzera hanno fruttato 446,8 milioni di franchi, circa lo 0,15% del totale dell'export del paese.

IN CORSA PER LA TOP TEN

A livello internazionale la Confederazione è all'undicesimo posto tra i paesi produttori di armi, subito dietro superpotenze come Stati Uniti, Russia, Francia, Germania, Cina, Regno Unito, Spagna, Israele e Italia. Per usare una similitudine podistica, sgomita con l'Olanda per entrare nella top ten mondiale, piccolo grande paradosso per un paese da sempre neutrale. Ma a chi vendono i loro prodotti le fabbriche elvetiche? L'Arabia Saudita è stato il principale importatore nel quinquennio 2013-2017 con il 20% del totale, davanti a Cina (17%) e Stati Uniti (11%). Più indietro Germania, Sudafrica e Brasile. La fonte è il rapporto 2017 del Sipri, lo Stockholm International Peace Research Institute, il principale istituto di ricerca mondiale nel settore. Con l'abolizione delle limitazioni potrebbero però risalire le percentuali d'acquisto di paesi come Qatar, Giordania e Pakistan, che prima delle restrizioni erano tra gli acquirenti più affezionati, o anche di altri paesi del Medio Oriente.

L'ITER LEGISLATIVO E LE RECENTI “CONCESSIONI”

Keystone

L'autorizzazione alle esportazioni di materiale bellico sono di pertinenza della Segreteria di stato dell'economia (Seco), del Dipartimento Federale degli Affari Esteri (DFAE) o di altri dipartimenti, che decidono in base alla LMB (Legge federale sul materiale bellico), alla già citata OMB e alla prassi interpretativa del Consiglio federale. Dopo il varo di misure più restrittive nel 2008, i livelli di attenzione della pubblica amministrazione si sono progressivamente attenuati e i successivi interventi legislativi in materia sono stati decisamente più permissivi. L'OMB è stato modificato ulteriormente nel 2014 con una norma piuttosto sibillina e per certi versi ossimorica che consente di esportare materiale bellico anche in paesi che violano in modo grave e sistematico i diritti umani, purché il rischio che le armi siano impiegate per commettere gravi violazioni dei diritti umani sia valutato come “esiguo”. Nel 2016 invece il Consiglio federale ha autorizzato l'esportazione di pezzi di ricambio e munizioni per il sistema di difesa antiaerea in Arabia Saudita, nonostante l'intervento del paese mediorientale nel conflitto in Yemen. Polemiche e sospetti si sono regolarmente registrati, poi, a proposito della mancanza di controlli da parte delle istituzioni nei confronti delle aziende produttrici.

LE ACCUSE: MANCANZA DI CONTROLLI E DI DISTANZA CRITICA DALLE IMPRESE

Keystone

Il recentissimo rapporto del CDF, il Controllo federale delle finanze, che ha preso in esame il trasferimento di materiale bellico nel 2016, ha scoperchiato il vaso di Pandora evidenziando come “le modifiche di ordinanze e la prassi interpretativa negli ultimi 20 anni hanno portato un’attuazione della LMB (Legge federale sul materiale bellico), piuttosto favorevole all’economia. Per garantire una maggiore trasparenza e certezza del diritto, la prassi interpretativa della LMB dovrebbe essere recepita nell’OMB e pubblicata in una forma appropriata. Nell’esercizio della loro funzione di autorità preposte al rilascio delle autorizzazioni e al controllo del materiale bellico, la divisione della SECO Controlli delle esportazioni e sanzioni, in generale, e la sezione Controllo degli armamenti e politica di controllo degli armamenti, in particolare, dovrebbero mantenere una distanza critica dalle imprese monitorate e dai loro lobbisti”. Inoltre, la CDF ha sottolineato che “è necessario aumentare il numero di controlli in base ai rischi presso le imprese”, che “la «rete di controlli della Confederazione» per le esportazioni di materiale bellico è troppo diradata e insufficientemente coordinata” e che “l’industria sfrutta nuove opportunità di esportazione tramite leggi, ordinanze e prassi interpretative”. Insomma, una critica manifesta a tutto il sistema di governance delle esportazioni di armi, prima ancora che siano sdoganate le nuove norme ancor più benevole nei confronti dei produttori.

A CINQUANT'ANNI DAL CASO BÜHRLE

Keystone Dieter Buehrle, presidente della Oerlikon-Buehrle-Holding

Nulla di nuovo sotto il sole, comunque, se si pensa che proprio nel 2018 ricorre il poco edificante cinquantennale del caso Bührle, il primo grande scandalo in Svizzera legato all'export di armi. Nel giugno del 1968 l'ambasciatore elvetico in Nigeria venne in possesso di dati e incartamenti che provavano in modo incontrovertibile la vendita di un centinaio di cannoni al paese africano da parte della Werkzeugmaschinenfabrik Oerlikon di Dieter Bührle, un'azienda svizzera, in palese violazione del divieto stabilito l'anno precedente dalle autorità nazionali. La Nigeria era impegnata in una vera e propria guerra contro i secessionisti del Biafra e i cannoni della Bührle, nelle mani dei militari locali, arrivarono addirittura a minacciare gli aerei della Croce Rossa impegnati nei soccorsi umanitari ai rivoltosi che avevano proclamato l'indipendenza. Si scoprì che i cannoni erano stati venduti fittiziamente all'Etiopia e poi dirottati in Nigeria, si scoprì soprattutto che le forniture riguardavano altri paesi sottoposti a embargo come Egitto, Israele, Sudafrica, Arabia Saudita, Libano e Malaysia. Le pene per i rappresentanti della Werkzeugmaschinenfabrik Oerlikon? Otto mesi di reclusione e multa di circa 20mila franchi al direttore Bührle per violazione del decreto sul materiale bellico, condanne tra i 15 e i 18 mesi di reclusione a tre collaboratori per falsità in documento. Per tutti fu applicato il beneficio della condizionale. Insomma, punizioni più che miti. Quasi nulle. Cinquant'anni dopo, sembra davvero cambiato poco.

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COMMENTI
 

moma 5 anni fa su tio
Ho sempre pensato che il blog è un mezzo di comunicazione scritta sintetica, rapida, leggera e comprensibile.

Esse 5 anni fa su tio
Bha ...la vendita di armi rappresenta quanto? ...l 1% delle esposizioni? Quindi si, chi sostiene che "diventiamo ricchi" in altri modi ha ragione. Toglici le spese ...440mio effettivamente sono un nulla per noi, d altro canto sono ben più significativi per (...l unico sfigato all'anno? ) chi si prende una pallottola in testa. Per dei Benefici pari al nulla francamente potremmo anche lasciare questo mercato a chi ne hanno bisogno. Per quanto riguarda i posti di lavoro ...sono più che certo che delle aziende d'eccellenza come quelle coinvolte troveranno, con il giusto preavviso, la maniera di riorientarsi su altri mercati sfruttando le loro ottime competenze.

pulp 5 anni fa su tio
E tra l'altro concordo con chi dice che il titolo fa schifo. Noi (Svizzera) non siamo ricchi grazie alle armi, semmai grazie ad un sano pragmatismo che ci ha visto fare delle scelte intelligenti a livello economico.

limortaccituoi 5 anni fa su tio
Risposta a pulp
E io che pensavo che fossimo ricchi grazie al segreto bancario, che ha aiutato molti cittadini esteri (fra cui mafiosi, dittatori e speculatori) a evadere il fisco nei proprio paesi. Che stolto.

pulp 5 anni fa su tio
Risposta a limortaccituoi
Se ti può interessare, i mafiosi ed i dittatori, se ne sbattevano dell'evasione fiscale.... anzi, se vuoi farti una risata, guarda che proprio le associazioni a delinquere hanno sempre fatto riciclaggio al contrario (trasformare capitali di provenienza illecita in denaro regolarmente dichiarato). Ad oggi, chiediti come mai certe pizzerie e rispettivi titolari, girano magari con la ferrari o la porsche, ma le loro pizzerie sono vuote.... In tutto questo, non facile per le banche capire chi, dove, cosa e quando. Restando poi all'evasione, è stata utilizzata da imprenditori che hanno spesso usato poi quei soldi proprio per salvare le proprie aziende ed anche i posti di lavoro. L'Italia (tanto per citare un esempio) ha avuto anche un presidente della Repubblica (Einaudi) che sostanzialmente aveva fatto quasi un plauso dell'evasione.... si era semplicemente reso conto che questi denari, non essendo "torchiati" dallo stato, sarebbero serviti in momenti di crisi. Per quanto riguarda i dittatori, anche li le cose sono complicate.... perché i dittatori di oggi, erano i capi di stato, ricevuti in pompa magna, da tutte le democrazie (v. Gheddafi, Hassad, Hussein, ecc. ecc.) e quindi anche li, troppo facile fare i moralisti a posteriori.... Da ultimo ti segnalo che a livello riciclaggio (soldi provento da atti illeciti) la Svizzera è stata una delle prime nazioni a dotarsi di leggi e controlli e allo stato attuale delle cose, soldi provenienti dall'estero devono essere dichiarati (prova ad andare in una banca e fingerti un francese o un italiano che vuole portare soldi non dichiarati, poi vedi cosa ti rispondono). In tutto quanto ti ho scritto sopra cosa emerge? Beh semplice - grazie ad un sano pragmatismo e scelte intelligenti, anche la piazza finanziaria ha superato i momenti più bui - e non è un caso che il 25% degli averi mondiali è ancora gestito da banche svizzere.

limortaccituoi 5 anni fa su tio
Risposta a pulp
Tutto molto bello. Raccontatela come vuoi. A me sembra che difendi in maniera goffa un sistema che si è turato il naso davanti a tutto e tutti (dai nazisti a Gheddafi). Poi che gli svizzeri siano sempre stati bravi a fare questo tipo di lavoro nessuno lo mette in dubbio...ma bisognerebbe chiamare le cose con il loro nome.

pulp 5 anni fa su tio
Risposta a limortaccituoi
Tu invece parli di una cosa che non conosci... tutto qui.

Bacaude 5 anni fa su tio
Vedi, per onestà intellettuale ho scritto che è evidente che un apparato di sicurezza minimo è ovviamente essenziale. Il fatto che poi milioni di persone al mondo muoiano a causa delle armi evidentemente per te viene bilanciato da chi fa tiro al piattello. Buon per te, male per i piattelli. Il discorso delle tasse non regge. Come già detto ci sono 1000 attività deleterie che genererebbero introiti. 100 anni fa si pensava fosse un'assurdità dare diritti alle donne o ai neri perchè non avrebbero saputo che farsene. In egual misura parlare di ecologia e vegetarianesimo ti sarebbe valso un ricovero. Oggi sempre più persone non credono semplicemente più alla necessità di fare guerre. Il mondo civile va in quella direzione ti piaccia o meno. p.s. Tu oggi voti grazie alle pippate (forse volevi dire pippe o ti riferivi agli stupefacenti? ai posteri l'ardua sentenza) sinistrorse...

Bacaude 5 anni fa su tio
Risposta a Bacaude
per Pulp sotto.

pulp 5 anni fa su tio
Risposta a Bacaude
.....e perché mai voto grazie alle pippate? Questa proprio me la devi spiegare. La società civile va in quella direzione? Ma a chi ti riferisci scusa... ci sono più conflitti oggi di 10 anni fa e se per te il grande cambiamento è dato da 4 vegani che fanno la voce grossa, allora siamo messi maluccio. E comunque per tornare al tema - se la Svizzera vende armi, lo fa ai paesi in cui è permesso farlo.... sarei proprio curioso di sapere se i milioni di morti che citi sono "colpa" della Svizzera... anche perché a volte si parla genericamente di armi e poi si scopre che i sistemi per la difesa antiaerea (DIFESA... NON OFFESA...) fanno parte di questo settore.... Sarebbero questi che fanno milioni di morti?

Bacaude 5 anni fa su tio
Risposta a pulp
Allora, andiamo con ordine: Voti perchè il voto al volgo è stato ottenuto grazie alle lotte sociali. Fosse stato per la destra conservatrice oggi stavi ancora illetterato e succube dietro l'aratro. Gli esempi (vegetariani, femminismo ecc.) erano per chiarirti il concetto che alcune cose prima impensabili oggi sono concetti acquisiti. Poi. Non è colpa della Svizzera (non mi risulta averlo scritto) è colpa delle armi e del concetto stesso di violenza. Il mondo civile sta andando verso il rifuto della guerra (attento non ho detto pacifismo). Se non lo percepisci mi spiace ma ti garantisco che è così. Spero ti sia tutto più chiaro.

Tato50 5 anni fa su tio
Risposta a Bacaude
Certo il mondo civile è da tempo che sta andando verso il rifiuto della guerra, io per primo. Ma vallo a dire ad alcuni capi di Stato e non a Pulp che quello scempio che vediamo ogni giorni non è certo per colpa nostra. Questa sera in tre si sono riuniti per dare il colpo di grazia a l'unica zona in Siria non ancora rasa al suolo nella quale ci vivono oltre 3 milioni di civili innocenti. I "potenti" ne faranno ammazzare un milione a testa alla faccia degli appelli di tutte le organizzazioni a cominciare dall'Onu. Stiamo qui a discutere di armamenti svizzeri quando due hanno un bottone rosso che se lo schiacciano diventiamo polvere. Che mondo di emme !!!!!

pulp 5 anni fa su tio
Risposta a Bacaude
La destra conservatrice non ha nulla a che vedere con il voto - anche perché le "lotte sociali" a cui ti riferisci erano semplicemente delle rivolte popolari contro i re o gli zar dell'epoca - la politica come la intendiamo oggi è arrivata ben dopo. Oltretutto per assurdo, nel caso del comunismo, il tentativo di uguagliare tutti ha portato a maggior dittatura che non dove vigeva una polis di destra. Relativamente al concetto di violenza... mah sono sicuro che da che mondo è mondo ci siano stati tentativi "no alla violenza" passando da Gahndi a Mandela.... ma da li a dire che questa è una tendenza in atto, ce ne corre - purtroppo - aggiungo io.

matteo2006 5 anni fa su tio
Risposta a Tato50
Tato50 tranquillo qualche "manovale" serve anche a quelli con il bottone rosso per mandare avanti la baracca, non saranno quei 3 mio a fare la differenza; qualche tweet qualche post su facebook qualche manifestazione, tra 1 anno la commemorazione e tra 5 anni nessuno se ne ricorderà. Le cose stanno così al momento prendere o prendere, per avere gli scaffali dei supermercati sempre pieni, la luce in casa, il riscaldamento acceso e l'acqua calda questo ed altro.

Tato50 5 anni fa su tio
Risposta a matteo2006
Ciao "matteo" scusa se non ti ho risposto subito ma ho il PC che è rimbambito come me; infatti i post mi vanno negli spam. Adesso credo che il problema è risolto. Concordo con quello che hai scritto, se non tocca a noi sta diventando quasi una normalità, purtroppo, e di troppe cose ci siamo dimenticati ;-((

siska 5 anni fa su tio
Oggi più che mai (lo si legge nell'articolo) il pensiero fascista é insito in svizzera e lo si nota e denota in diversi settori. Alla base del pensiero fascista c'é la manipolazione atta a spremere il cittadino/a e portarlo a sua volta ad avere un piensiero filo-fascista. Personalmente avere vicino anche solo per un'attimo persone di questo stampo (parte tutto dal pensiero) mi da il voltastomaco. Guardiamo le lobby delle casse malati, sanno che prima o poi gran parte della popolazione non potrà più far fronte alla grossa spesa mensile, ma vanno avanti lo stesso a dilapidare i cittadini e questo per me é un pensiero fascista. tu non paghi e allora puoi pure crepare. Soldi puliti in svizzera? Dopo la seconda guerra mondiale tutto si é aperto, denaro arrivato da fuori o d'altrove "pulito" c'era pure il segreto bancario!!!! Ma dai che lo sanno anche i piccionio viaggiatori che la svizzera non ha neppure 1/4 di suo..ma di suo non d'altrove. Politici e lobby delle armi che stanno vendendo armi a paesi terzi dilaniati dalla guerra ma dico dove siamo finiti? Stiamo andando all'inferno per me.

pulp 5 anni fa su tio
Risposta a siska
Hai fatto un bel minestrone :-) - Scusa davvero, ma non puoi farmi un passaggio da un presunto pensiero fascista in Svizzera (cosa questa poi tutta da dimostrare, visto che oggi la parola fascista mi sembra un tantino abusata e probabilmente usata anche da chi manco sa cosa fu effettivamente il fascismo e in che contesto naque), alle casse malati (che non decidono LORO, ma sono regolamentate e fanno quello che fanno perché hanno questo preciso mandato dalla politica) fino ad arrivare ai soldi (e ti posso garantire che oggi, la piazza finanziaria è estremamente attenta ai giri di capitali e oltretutto siamo stati fra i primi a dotarci al mondo di regole antiriciclaggio.... difatti oggi se un criminale volesse usare una piazza finanziaria sceglierebbe subito e quasi in esclusiva gli USA, vero paradiso fiscale opaco). Per arrivare a condannare i produttori di armi, passando subito al fatto che vengono vendute a paesi dilaniati dalla guerra (falso peraltro, visto che c'è una lista ben precisa di paesi ai quali non vendiamo proprio nulla e alcuni sono un po' controversi.... ma se è vero che l'Arabia Saudita può essere discutibile, non ci fa invece schifo il petrolio dell'Arabia Saudita per riscaldare le case e/o far andare le auto.... e loro, si finanziano con questo...). Insomma, ti invito davvero a fare una riflessione un po' più mirata sul tema e comunque a prendere informazioni veritiere e verificabili, che non semplicemente buttarla li....

Tato50 5 anni fa su tio
Risposta a siska
Ciao carissima, io ho vissuto di persona, sai perché, la "strage di Rivera" dove, se tutto andava come erano le intenzioni del tipo, di morti ne avremmo avuti il triplo. Per la mattanza il soggetto ha usato un Kalashnikov, che non è certo di fabbricazione Svizzera e non voglio spiegarti quali effetti ha avuto. Certo noi non dovremmo vendere armi a paese in guerra, ma se altri, che non lo sono, acquistano da noi e poi le forniscono loro non possiamo certo farcene una colpa. L'esportazione di armi, rispetto al resto, è una minima parte sulla somma totale di quanto esportiamo e se non lo facessimo noi altre Nazioni farebbero i salti di gioia. Ci si attacca alla nostra "neutralità" ma mi chiedo se lo siamo ancora quando dobbiamo sottostare al diktat e ai voleri di altre Nazioni che pure foraggiamo con miliardi. Soldi che vanno ai paese dell'Est per l'aiuto ai rifugiati e alla loro integrazione e cioè a quelle Nazioni che non hanno nemmeno un rifugiato in casa (vedi Ungheria). Certo può fare schifo la vendita di armi ma a me fa più schifo sentire oggi al TG che il CF taglierà di diversi milionidi l'aiuto alla povertà in Svizzera quando ieri si parlava di "casse strapiene". Che schifo di mondo, voglio scendere !! Un abb...one e..... io vorrei andare in Paradiso mica all'Inferno ;-)

NoReply 5 anni fa su tio
Risposta a siska
In piccola parte posso darti ragione, ma trovo il tuo scritto un po' confuso e con tanti cliché.. la realtà è complessa! Nonostante ciò vivi nel paese al mondo che concede più diritti ai propri cittadini, quindi piuttosto che lamentarti agisci!

siska 5 anni fa su tio
Risposta a NoReply
Che devo fare ancora é da quando sono nata che agisco....il mio motto é sempre stato AGIRE ed essere positiva come lo sono altrimenti né io né persone vicino a me non avremmo mangiato, glielo garantisco. Ancora oggi agisco eccome. Sì sono un po' scarsa nel commentare comprendo che altri fanno molta fatica a seguire il filo.

siska 5 anni fa su tio
Risposta a Tato50
...caro Tato il tuo scritto non fa una piega e comprendo anche che la Polizia é dotata di armi e ci mancherebbe se svolgerebbe la professione senza armatura allora saremmo già dimezzati in questo mondo. Taglieranno ai poveri i soldini? Bé allora farò in modo di andarmene da questo ignobile paese e se non potrò farò in modo di arrangiarmi come potrò. Le casse strapiene probabilmente da quanto ne hanno nei caveau la usano come carta igienica per rinfrescarsi il loro "noir" tra le chiappe flaccide. Non ho più alcun rispetto per la politica mi dispiace. Caro tato eh anche a me piacerebbe andare su un qualche milione di paradisi ma forse c'é qualcuno su questa terra che se potesse mi brucerebbe pure l'anima ehhh no quella non potranno mai. Un abbraccione e .....no ciao caro Tato :))

siska 5 anni fa su tio
Risposta a siska
Errore madornale corretto se svolgesse NON svolgerebbe accidenti!!

Tato50 5 anni fa su tio
Risposta a siska
Se può farti piacere io non sono tra quelli che ti brucerebbe l'anima e, visto che qualche cosa di noi sappiamo, ti donerei la mia anche se un po' malandata ;-) Buonanotte cara, b..ino e..one

siska 5 anni fa su tio
Risposta a Tato50
Carissimo Tato, non ho mai pensato a te nel senso di bruciarmi l'anima....anzi anch'io ti darei una parte della mia anima per farti stare sempre bene e come dici tu, noi sappiano qualcosa dell'altro anche senza conoscerci di persona. Infatti sei l'unica persona che pongo la mia mano in quanto so che hai compreso oltre sia attraverso la tua professione che attraverso la vita. Un abbraccione e ......ino, Siska Van der Van :))

siska 5 anni fa su tio
Risposta a Tato50
Caro Tato:))..che strano ti avevo risposto ma il mio post per te non é ancora giunto.....in fondo ho scritto cose belle mica brutte....

Tato50 5 anni fa su tio
Risposta a siska
Carissima, ho ricevuto due post ma non chiedermi perché erano finiti negli "spam". Adesso non so se è un problema mio o tuo perché prima era tutto ok. Se c'è qualcuno che deve andare negli "spam" non sei certo tu ;-))) Un abb..ione e un.. ino con relativa buona giornata ;-))

Tato50 5 anni fa su tio
Risposta a siska
Carissima; il mio PC ha fatto degli aggiornamenti ed è quindi possibile che era per questo che finivi negli "spam". Adesso mi è arrivato il tuo scritto normalmente ma non lo vedo ancora pubblicato. Vedremo in seguito ;-)) Ciaooooooooo

siska 5 anni fa su tio
Risposta a Tato50
Tato, non credo che siamo io e te... anche perché io di spam non ne ho e di sicuro anche per me non sei certo tu:))....mi sa che qualcuno "innavvertitamente" mi ha messo nello spam e i miei messaggi sono comunque partiti... Un abbraccione...e un buon pomeriggio anche a te:))...ino!

Tato50 5 anni fa su tio
Risposta a siska
Ciao carissima, puoi per favore fare una prova a scrivermi per vedere se ho risolto il problema ? Anche il post di "matteo" è finito negli "spam" ma penso che adesso dovrebbe funzionare. Scrivi quello che vuoi, l'importante che non mi insulti ;-)))) Ps :oggi Lugano alle 15, tanto per cambiare; medico ;-(((

siska 5 anni fa su tio
Risposta a pulp
Pulp, quanto mi hai spiegato sono d'accordissimo, so che le casse malati hanno il mandato dalla politica stessa cioé dal governo centrale che é Berna ed in fondo nel mio scritto, mi riferivo alla politica ed io questo tipo di politica la ritengo fascista, opprimente, scaltra e pure illegale. Per quanto riguardano le Banche lo so che hanno regole molto più ristrette praticamente gli é stato imposto dagli scandali prodotti da un passato recente. Però una mia riflessione e domanda che mi sono posta, la grossa quantità di denaro delle armi vendute a paesi terzi in guerra, pieni di morti, lacerati dai bombardamenti quindi per me sporchi di sangue da dove passano? da mano in mano? Credo che i venditori di armi abbiano dei conti bancari e quindi siamo a capo.

pulp 5 anni fa su tio
Risposta a siska
Se siamo nel mondo della vendita di armi legale (tipo la Svizzera che fornisce i sistemi antiaerei alla Francia) è evidente che la transazione commerciale gira con pagamenti sui conti bancari (da una parte il governo Francesce che paga e dall'altra l'azienda Svizzera che incassa) ma questo è LEGALE. L'errore che fai è pensare genericamente che tutto quanto sia legato al tema "armi" confluisca poi in quelli che sono conflitti o guerre civili.... ma del tutto, dalla parte Svizzera, forse solo il 2 - 3 % arriva in quelle aree e oltretutto perché stati "autorizzati" poi girano a loro volta gli armamenti. Non si può generalizzare così.... è sbagliato/scorretto e intellettualmente disonesto.

siska 5 anni fa su tio
Risposta a pulp
Certo Pulp, non per essere ripetitiva e senza argomenti ma il tutto é legale okay la transazione commerciale avviene come qualsiasi altro prodotto o materiale, ma i venditori non potranno mai sapere se le armi vendute al mister xyz, andranno in mano a xxxx persone...quei canali specialmente quelle delle armi sono a doppio taglio. La legalità finisce dove ahimé a volte inizia il tunnel dell'illegalità e quindi che solo il 2-3% va in quelle aree piene di uomini vestiti di nero uhmmm faccio fatica a crederci. Poi la Svizzera con i suoi canali legali ci metterà degli uomini specializzati per il controllo ma questi ultimi credo che oltre non possano andarci cosi facilmente. L'esempio classico dei classici= gli affari sono affari tu mi vendi il materiale ed io ti pago profumatamente poi una volta che ti ho pagato fai bene attenzione a come ti muovi....la fantasia in certi casi diventa realtà e oggi non é cambiato nulla. No non voglio essere disonesta ma intellettualmente mi pongo molte domande e ad alcune non troverò mai nessuna risposta.

siska 5 anni fa su tio
..eh eh certo la bella e neutrale svizzera si é costruita un bell'impero e non tempo fa, donato da chi ha sterminato gli ebrei e non solo gli ebrei! Certo é che la bella e buona svizzera non hai mai avuto e non ancora oggi soldi puliti, sono sempre e comunque sporchi di sangue altrui. Me compresa prendo in mano soldi che non so neppure da dove provengano forse già candidamente lavati con Omo detersivo.

moma 5 anni fa su tio
Risposta a siska
..eh eh ci vivi anche tu in Svizzera e bene direi, leggendoti qua e la.

siska 5 anni fa su tio
Risposta a moma
Eh eh chiaro qui sono nata non ho scelto di nascere, poi che viva bene o meno ho diritto di vivere come qualsiasi essere (?). Che poi tu di dica che vivo bene e di quel poco che vivo lo guadagno con il mio sudore ogni giorno e come é sempre stato. Quindi hai sbagliato soggetto e se non la penso come te o altri é perché nessuno mi manipola neppure chi sottilmente mi dice vivi in svizzera di che cosa ti lamenti? Io posso avere una mia opinione anche perché ho letto i più diversi pensieri non uno solo e per dirtela breve a me questa svizzera non piace per i motivi sopraindicati. Partiamo da quel povero cittadino svizzero che ca. 78 anni fa aiutava gli ebrei ad entrare in svizzera per salvarsi la pelle?....l'hanno additato, emarginato, gli hanno tolto tutto e ha vissuto nella miseria più totale. Poi la bella e cara svizzera gli ha donato, dopo tanti anni dalla sua morte, una targhetta di commemorazione!? Schifosa la cosa e schifoso gesto fatto da chi? da chi voleva togliersi il mantello di un passato elvetico/fascista. Se fossi stata una sua discendente o parente stretta gli avrei sputato sopra a quella chiamiamola pure patetica dedica commemorativa e l'avrei fatta a pezzi. Ecco perché.

moma 5 anni fa su tio
Risposta a siska
Ho detto che penso vivi bene perché, se hai tempo di bloggare come me, presumo che cosi è. Ma permettimi di dirti che veramente non mi piace come denigri malamente il nostro popolo (Svizzera). Ovvio che ti dica, lascialo e trovatene uno che non abbia nessun difetto e che ti soddisfi in tutto e per tutto. Permettimelo. Senza rancore.

siska 5 anni fa su tio
Risposta a moma
Sai bloggare é un po' come quando hai tempo per andare in bagno, te lo trovi comunque. Lavoro a casa giorno/notte ad accudire un mio familiare invalido al 100% mia scelta e mia convinzione. Per il resto mi sono abituata a non permettermi molte cose. Poi non quando ho quegli attimi, come credo valga per tutti su questo blog, rispondo, do la mia opinione. Io non denigro per il gusto di denigrare ma scrivo quello che altri hanno già scritto e il mio pensiero in generale non é molto sul positivo ma é il mio pensiero non deve essere il tuo. Mi fa specie (non parlo di te) che in questo paese ci siano cittadini/e che ufficialmente non si dichiarerebbero mai filo fascisti ma nei loro pensieri e di conseguenza commenti si rivelano. Ognuno ha il suo. Oggi come oggi mi piace questo paese cioé la Svizzera? No, e sono libera di esprimerlo e ci mancherebbe altro. Buona serata e senza rancore moma.

moma 5 anni fa su tio
Risposta a siska
Ti rispetto, sia chiaro. Però, laddove dici, non mi piace più questo paese, ti contesto e ti dico, lascialo, trovane uno meglio. Ti ammirerei per la corenza. Dire non mi piace più, ma viverci e usifruirne dei servizi, anche con denaro proveniente dalla vendita delle armi, non è corretto. Mi spiace. Senza rancore, sempre.

siska 5 anni fa su tio
Risposta a moma
Caro moma, nel presente mi é impossibile per motivi a me molto cari. Eventualmente ammirarmi per una coerenza mia mi chiedo ma quale? Scusa moma non mi conosci di persona e mi parli di ammirazione, lo trovo un pochino fuori luogo. Se decido di essere coerente per qualcosa lo faccio al punto giusto e al momento giusto e per me stessa non per altri, in quanto non ho l'abitudine di vivere la vita a specchio ma vivo la mia giorno dopo giorno credimi. Secondo punto se il mio paese mi ha deluso e non trovo più quello stimolo di sentirmi bene é un mio problema e quando avrò scoperto un'eventuale altra possibilità allora sì che saprò muovermi dove e come mi pare poi magari contrariamente alle mie aspettative la vita stessa non me lo concederà mai....Senza rancore e spiace anche a me ma la coerenza che hai visto tu non l'ho compresa francamente. I servizi di questo paese come dici tu? Li ho pagati e li pago tutt'ora come fanno la gran maggior parte delle persone. Poi se ci vivo é perché ci sono nata non ho scelto io dove nascere.

moma 5 anni fa su tio
Risposta a siska
Il quadro della Svizzera che ne risulta dal tuo pensiero, leggendoti, è semplice quanto chiaro: siamo un popolo di criminali assassini, che manipola soldi sporchi di sangue e che ha sterminato gli ebrei. Non hai paura?

Bacaude 5 anni fa su tio
L'industria della armi aimé, è sempre stata florida. Le giustificazioni di chi dice che frutta soldi in tasse e servizi per tutti non sta in piedi. Un'arma serve solo ad uccidere dunque è un'industria di morte. Seguendo questa logica si potrebbero sdoganare e giustificare la legalizzazione di tutte le droghe (pagherebbero molte più tasse), lo sfruttamento della prostituzione, la vendita di animali esotici e via discorrendo. Dobbiamo accettare lo schifo perchè paga le tasse? non credo. Per onestà va detto che un minimo di difesa nazionale è sicuramente necessaria. Fortunatamente comunque, gli introiti di questa misera e spregievole industria non sono così rilevanti come il titolo vuol far credere. La Svizzera, come quasi tutta l'Europa, sta lasciando piano piano a paesi mentalmente più arretrati la produzione di armi. L'altra buona notizia è che, a dispetto di tutti i catastrofisti senza formazione, il livello di violenza nel mondo scende drasticamente (a parte quei mentecatti di suprematisti bianchi che sparazzano agli studenti negli USA proprio perchè possono facilmente reperire armi). C'è un libro che consiglio a tutti (quelli che sanno leggere) "il declino della violenza" di Pinker che con dati reali e fonti mostra che stiamo vivedno nell'epoca più pacifica della storia. Chi pensa il contrario torni con la mente alla schiavitù, al medioevo, ai briganti, alle guerre napoleoniche o al 20 secolo con 2 guerre mondiali, milioni di morti e neanche uno straniero sul suolo d'Europa ma capisco che qc andrebbe in crash.

bledsoe 5 anni fa su tio
Risposta a Bacaude
Guardi, riguardo al libro di Pinker e al fatto della pace odierna ineguagliata nel passato, c'è anche chi pensa, come il sottoscritto, che sia proprio questa estrema pace dalle guerre, o meglio l'assenza di paura ad essa connessa, ad alimentare la caduta di valori e il mal di vivere crescente. Mi piacerebbe discorrere con lei di ciò, ma non è questa la sede adatta.

pulp 5 anni fa su tio
Risposta a Bacaude
Guarda che un'arma serve anche per fare il tiro al bersaglio - e che ti piaccia o meno, per la caccia o alle forze dell'ordine per la nostra difesa. Detto questo, è assurdo vietare la produzione di "armi" in un contesto generale, al massimo si facciano delle puntuali verifiche che queste armi vanno in mano a governi responsabili o a privati responsabili e non ai criminali. Anche perché è utopia allo stato puro pensare che l'abolizione delle armi in svizzera o della loro produzione possa avere anche un solo minimo impatto sulle guerre e sulla criminalità. Gli unici a smenarci saremmo noi .... (persone che ci lavorano licenziate, introiti in meno a livello fiscale, dipendenza dall'estero per le armi relative all'esercito e alle forze dell'ordine ecc. ecc.). Morale della favola è una semplice pippata sinistrosa senza capo ne coda.

Bacaude 5 anni fa su tio
Risposta a bledsoe
Interessante punto di vista. Forse l'assenza di guerre ci ha consentito id vivere più "leggeri". In questo senso potrebbe aver ragione. Personalmente ritengo la causa sia una distorsione dell'immagine di sè. Cmq grazie per il suo commento e, ha ragione, sarebbe una bella discussione ma non qui. Buona serata

moma 5 anni fa su tio
La Svizzera è un popolo che produce, lavora, fa star bene chi ci vive, caritatevole, solidale, accogliente. Versiamo miliardi in aiuto a tutto il mondo. Questi articoli sono solo spazzatura che lasciano il tempo che trovano. E chi li scrive è anche lui fortunato come tutti quelli che vivono qui.

Mattiatr 5 anni fa su tio
Risposta a moma
Verissimo, forse uno dei commenti più giusti nei confronti della nostra nazione che ho letto fino ad ora. Mi pare quasi che sia di moda passare tutti i difetti e le immoralità della Svizzera ingigantendole senza considerare la situazione realmente attuale.

rojo22 5 anni fa su tio
Licenziate il titolista (che probabilmente è anche l’estensore del pezzo. TIO fa a gara con il blick. Che tristezza...

Equalizer 5 anni fa su tio
Oltre alle solite foto fuorvianti di tio, qua non si fabbricano i Kalashnikov, CZ, AR-15 delle foto dell'articolo, ma poi c'è pure da dire ricchi grazie alle armi? Se da un'export di 446,8 mio. resta attaccato un 15% netto 67 mio (che lusso), non è sicuramente questa la cifra che tiene in piedi il nostro paese.

sedelin 5 anni fa su tio
tabella "quanto guadagna la SVIZZERA": giusto sarebbe stato scrivere "quanto guadagnano le ditte e gli azionisti seduti sullo scranno del consiglio federale". non é una novità, da sempre la pacifica svizzera alimenta le guerre FUORI dai suoi confini nascondendosi dietro la finta neutralità. la ricca svizzera fa la ricchezza milionaria di pochi sciacalli contribuendo a guerra e morte di gente altrove, lontano da qui.

bledsoe 5 anni fa su tio
Risposta a sedelin
Beh, per fortuna fuori: preferirebbe dentro i nostri confini? Chi ha mai detto che neutralità significa non eportare armi? Non c'è un legame tra questi due punti.

F.Netri 5 anni fa su tio
Risposta a sedelin
Hai dimenticato di dire quanto guadagna lo Stato, con le imposte pagate dai tuoi sciacalli, che vengono poi riversate anche per coprire le spese sociali. Quindi, anche per pagare te.

Tato50 5 anni fa su tio
Risposta a sedelin
Su quanti miliardi di esportazioni corrisponde, in percentuale, la cifra che concerne la armi ? Vuoi che non lo facciamo più ? Benissimo, lasciamo a casa qualche centinaio di persone e ci penseranno altre Nazioni a sorridere senza tanti scupoli.

sedelin 5 anni fa su tio
Risposta a F.Netri
guarda, a me lo stato NON dà proprio un fico secco perché non sono un assistito sociale. ergo, fatti gli affari tuoi. le imposte le pago io come tutti gli onesti cittadini spremuti fino all'ultimo centesimo, ci mancherebbe che i milionari non facessero altrettanto! la differenza é che i miei soldi sono sudati e puliti, gli altri sono fatti sulla morte di gente innocente.

F.Netri 5 anni fa su tio
Risposta a sedelin
Ecco! Volevo che dimostrassi l'assurdità delle tue teorie, e devo dire di esserci riuscito alla grande!

Mattiatr 5 anni fa su tio
Risposta a sedelin
Strade, scuole, ospedali, ferrovie, dighe, elettricità, acqua, ...¶ Chiamalo niente :-D

matteo2006 5 anni fa su tio
Risposta a Mattiatr
Tutto con soldi insanguinati sai che pregio sai che vanto per la Svizzera! Onestamente io da buon cinico che sono me ne frego ma c'è gente che muore e noi stiamo qui a pensare al lavoro di poche centinaia di persone.

Mattiatr 5 anni fa su tio
Risposta a matteo2006
Non ho mai pensato che questo mercato possa essere un vanto per la nostra nazione.¶ In ogni caso la gente continuerà ad ammazzarsi, con o senza armi svizzere. Basti vedere il passato, sono miglia di anni che ci si scanna a sprangate e a legnate, oggi le armi sono solo più evolute. La natura umana come quella di tutti gli animali non si può cambiare, pertanto questa iniziativa non ha un fine logico oltre a farsi una lavata di coscienza.¶ Per tutti quelli che a contrario di noi hanno a "cuore" questo tema vorrei una risposta sincera a una domanda piuttosto scottante. Oggi la Svizzera neutrale produce armi e basta, preferireste piuttosto cedere il mercato a paesi che reinvestirebbero i soldi nel mercato bellico? Per esempio USA o Corea Nord?¶ Personalmente preferisco lasciare le cose così.

sedelin 5 anni fa su tio
Risposta a bledsoe
uno che scrive "per fortuna fuori" fa parte di quella gente che se ne frega se all'estero si ammazzano grazie alla "pacifica" svizzera, l'importante é che ci sia la pace in casa nostra:complimenti per l'altruismo!

bledsoe 5 anni fa su tio
Risposta a sedelin
Mai detto di essere altruista. Anzi io guardo a casa mia, punto. Gli altri a casa loro facciano quello che preferiscono secondo la propria coscienza.

pulp 5 anni fa su tio
Risposta a sedelin
"grazie" alla pacifica Svizzera? Ma per cortesia.... quelli che si imbarcano in una guerra o il criminale che uccide una persona a fucilate, sono i colpevoli.... le armi? Ci saranno sempre, così come c'è sempre stata la prostituzione, così come ci saranno sempre quelli più ricchi e quelli più furbi e ce ne saranno altri che invece stanno ai margini (e funziona anche fra gli animali... figurati te fra gli uomini).

Evry 5 anni fa su tio
Cosa centra la Neutralità con il commercio di armi, essendo neutrali tutti hammo la possibilità di avere certe armi di qualità prodotte da noi. Allora preferite lasciare questa fetta di mercato alkle ditte straniere, bella morale.... o volete dimostrare la GRANDE FORZA di PACIFISTI illusi

Mattiatr 5 anni fa su tio
Risposta a Evry
Infatti, inoltre basta pensarci qualche secondo per realizzare che se si limitasse un mercato di quella portata il buco che si creerebbe dovremmo riempirlo noi comuni cittadini. Dai posti di lavoro alle tasse che pagano al posto nostro.¶ In secondo luogo l'uso di un'arma è a descrizione del consumatore come per molte altre cose, anche le auto causano migliaia di morti eppure la Germania non mi pare si faccia problemi a esportarne, stessa cosa per coltelli, moto, scope, mazze da baseball, petardi, ... Che facciamo limitiamo tutto?
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