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VALLESEFalsificò 199 schede di voto, richiesti 15 mesi di carcere

30.08.18 - 12:13
Il Ministero pubblico vallesano ha richiesto una pena con la condizionale per il presunto autore della frode elettorale commessa alle elezioni cantonali vallesane del marzo 2017
Keystone
Falsificò 199 schede di voto, richiesti 15 mesi di carcere
Il Ministero pubblico vallesano ha richiesto una pena con la condizionale per il presunto autore della frode elettorale commessa alle elezioni cantonali vallesane del marzo 2017

SION - Il Ministero pubblico vallesano ha richiesto oggi 15 mesi di prigione con la condizionale per il presunto autore della frode elettorale commessa alle elezioni cantonali del marzo 2017. La sentenza sarà resa pubblica il prossimo 7 settembre al Tribunale di Briga, ha indicato oggi il giudice alla fine dell'udienza.

L'accusato, un 31enne svizzero membro dell'UDC, avrebbe falsificato almeno 199 schede di voto nell'Alto Vallese: si sarebbe impossessato del materiale elettorale inviato per votare - a favore del proprio partito - al posto dei destinatari.

La procura cantonale ha chiesto al tribunale di riconoscere l'accusato colpevole di furto, falsità in documenti e frode elettorale. È stata domandata inoltre una multa di 2000 franchi, così come l'obbligo di sostenere i costi dell'inchiesta pari a 41'000 franchi.

Il procuratore ha ritenuto che l'uomo abbia agito con metodo e dispiegando «una grande energia criminale». L'uomo in passato era già stato condannato, ma per fatti di altra natura, ha precisato il procuratore. Quest'ultimo ha aggiunto che una pena pecuniaria non sarebbe sufficiente, ma ha concesso una sospensione con la condizionale di tre anni.

La difesa ha invece respinto in blocco le accuse del procuratore. Il suo cliente ha sì commesso una frode elettorale, ma non ha pianificato le sue azioni. Inoltre, il furto delle schede non è stato commesso a scopo di arricchimento. La difesa ha anche avanzato la richiesta di una riduzione di pena a causa dei problemi di salute dell'imputato: al momento dei fatti, l'uomo non era fisicamente e psicologicamente al 100% ed era sotto influenza di farmaci e alcool.

Il procuratore si è però opposto a questi argomenti, poiché la difesa avrebbe dovuto richiedere la perizia psichiatrica per invocare l'irresponsabilità. Dubbi sono stati espressi anche in merito alle azioni senza pianificazione: il 31enne si sarebbe infatti recato in numerosi quartieri di più comuni per rubare il materiale di voto dalle bucalettere, prima di aprire le buste, compilare le schede e depositarle nelle urne.

I comuni altovallesani di Briga, Visp e Naters avevano inoltrato una denuncia a seguito di sospetti casi di brogli emersi in occasione delle elezioni per il Consiglio di Stato nel 2017. Nelle tre località i diversi cittadini si erano lamentati di non aver ricevuto per posta il materiale di voto, mentre dai registri risultava che avevano già votato.

Inizialmente l'UDC cantonale aveva fatto ricorso al Tribunale federale (TF) chiedendo l'effetto sospensivo del risultato elettorale, proprio a seguito di queste irregolarità. Aveva tentato di rinviare la cerimonia di giuramento e di entrata in carica dell'esecutivo, ma i giudici federali avevano respinto la richiesta.

Il TF tuttavia aveva invitato la cancelleria cantonale a garantire la conservazione del materiale di voto fino al termine della procedura federale. In seguito, era poi emerso che il presunto autore della frode era proprio un membro dell'UDC dell'Alto Vallese.

Lo scorso maggio si è poi scoperto che l'uomo aveva due complici, una donna e il figlio di quest'ultima, che hanno aiutato il 31enne a manipolare una sessantina di schede di voto.

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