Un post su Facebook denunciava un trentenne che giocava tra i cespugli con una piccola di quattro o cinque anni. La polizia: «Non allarmate con i social, rivolgetevi a noi»
WIL - Un post di Facebook più volte letto e condiviso ha allarmato gli animi questo weekend a Wil, nel canton San Gallo. Una donna denunciava la presenza di «un uomo al fiume, che si nascondeva tra i cespugli e poi scappava via». Il post continuava: «Era in compagnia di una bambina di quattro o cinque anni. Lui è sulla trentina». Temendo di avere incontrato un pedofilo, la comunicazione concludeva: «Se lo vedete, avvertite la polizia».
Gli agenti confermano di avere ricevuto due distinte segnalazioni, che hanno fatto partire le indagini. «Quello che queste persone hanno visto - ha spiegato il portavoce Bruno Metzger a 20 Minuten - è corretto. Ma è sbagliata la percezione che hanno avuto della situazione. Loro vedevano un uomo con una bambina nuda, senza il costume, entrambi correvano e si nascondevano tra i cespugli. Ma si trattava di un padre che giocava con sua figlia».
La polizia coglie quindi l’occasione per sensibilizzare la popolazione sull’uso di Facebook. Nel caso specifico, il post ha creato grande preoccupazione nei residenti. Un post simile viene letto e condiviso svariate volte e «potrebbe finire sotto gli occhi di un presunto colpevole, portandolo a nascondersi o a fuggire». Le autorità invitano pertanto tutti a rivolgersi prima a loro, piuttosto che ai social. Sempre più persone, infatti, si affidano a Internet e non contattano neppure la polizia.
Nel caso in questione, è stato il 30enne a rivolgersi direttamente alla polizia. Il post gli era stato segnalato da un conoscente, che era andato a fare il bagno con la famiglia al fiume nella zona indicata dalla donna su Facebook. «Ci ha contattati e la situazione è stata chiarita. I social possono essere una benedizione, ma anche una maledizione».