Nella struttura sanitaria di Muri i medici hanno deciso di cambiare il loro modo di dare il benvenuto ai pazienti, per evitare il rischio di trasmettere batteri
MURI - «Le diamo un sorriso al posto di una stretta di mano». È questo il nuovo motto dell’ospedale di Muri, nel canton Argovia, che appare scritto su alcuni smile gialli appesi all’interno della struttura sanitaria. Il personale ha deciso di modificare il modo in cui viene dato il benvenuto ai pazienti. La motivazione? Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) l’80% delle malattie infettive viene trasmessa con le mani.
La decisione di cambiare abitudini all’interno dell’ospedale è stata presa per migliorare le condizioni igieniche. Il fatto che nel corso della giornata vengano trattati molti pazienti e tutti con patologie molto diverse tra loro richiede una maggiore cautela, come ha spiegato a 20 Minuten Martina Wagner, responsabile della comunicazione della struttura sanitaria. Secondo l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) sono circa 70’000 le persone che ogni anno contraggono un’infezione durante la loro degenza negli ospedali svizzeri e circa 2’000 di loro muoiono a causa di questa.
Le reazioni alla nuova “filosofia” dell’ospedale di Muri, per il momento, sono state per lo più positive. Soprattutto nel reparto oncologia, dove i pazienti che si sottopongono alla chemioterapia necessitano di una “protezione speciale”. L’immunologo Beda Stadler commenta favorevolmente l’azione intrapresa dalla struttura sanitaria svizzera (con altri esempi, anche in Germania): «L’ospedale è un luogo in cui le malattie si accumulano. Ti ammali e vuoi uscirne sano. Rifiutarsi di stringere la mano a tutti per motivi d'igiene, quindi, risulta una scelta sensata».
Daniel Koch, capo della Divisione malattie trasmissibili dell’UFSP, sottolinea che rinunciare alla stretta di mano non è sbagliato, ma «non è la soluzione a tutti i problemi». La maggior parte delle infezioni avviene infatti durante il processo di cura e non quando si dà il benvenuto ai pazienti.
Ma emerge anche una voce fuori dal coro, che critica la scelta di Muri, e proviene dal Dottor Stefan Kuster dell’Ospedale universitario di Zurigo: «La stretta di mano è saldamente ancorata nella nostra cultura. È un modo per stringere un rapporto e dimostrare rispetto reciproco. Basta disinfettarsi le mani prima e dopo ogni contatto con il paziente per prevenire il propagarsi di germi e batteri».