Negli ultimi 25 anni c'è stato un sensibile calo di argento, arsenico, mercurio e piombo. Le concentrazioni di azoto sono invece rimaste stabili
BERNA - Negli ultimi 25 anni in Svizzera c'è stata una diminuzione del livello di metalli pesanti, tra cui l'argento, l'arsenico, il mercurio e il piombo. È quanto emerge da un'analisi dell'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM). Le concentrazioni di azoto sono invece rimaste stabili e in alcune zone sono addirittura aumentate.
Per giungere a questa conclusione sono stati analizzati dei muschi, i quali sono particolarmente adatti poiché assorbono acqua, nutrienti e le sostanze inquinanti non dalle radici, bensì dall'atmosfera, indica l'UFAM in un documento pubblicato oggi.
Dal 1990 la Svizzera utilizza questi vegetali come base d'analisi ogni cinque anni nell'ambito della Convenzione sull'inquinamento atmosferico transfrontaliero a lunga distanza (CLRTAP).
Misure «efficaci» - Dal 1990, i livelli di diversi metalli pesanti sono diminuiti: l'arsenico (-62%) l'argento (-54%), il mercurio (-51%), il cobalto (-45%), e l'alluminio (-42%). L'UFAM sottolinea il forte calo anche del piombo (-88%). «Le misure di riduzione delle emissioni sono dunque efficaci», si legge nel documento, in cui viene aggiunto che indipendentemente dall'elemento, le concentrazioni più importanti sono state misurate in particolare nel sud della Svizzera, mentre le più basse nelle Alpi centrali.
Per quanto riguarda l'azoto, le concentrazioni sono leggermente progredite dal 1995. Una tendenza al rialzo è tuttavia visibile, in particolare nell'Altipiano: «Non è sorprendente, vista l'intensità dell'attività agricola in questa regione», ritiene l'UFAM.