Il vallesano ha iniziato un’azione di solidarietà per il villaggio in cui ha vissuto per cinque anni, dove aveva aperto un ostello
LOMBOK - «La terra ha tremato e il mondo è crollato». Tra le persone che si trovavano a Lombok domenica 5 agosto, quando il terremoto ha colpito l’isola, c’era anche il vallesano Laurent Glassey. Dal 2013 vive in Indonesia, dove ha aperto un ostello di 20 letti. La struttura è andata completamente distrutta, così come la sua casa. Fortunatamente lui, la moglie e le loro due figlie sono usciti illesi dal sisma. Ma hanno perso tutto.
Prima di tornare a casa, a Nendaz, il vallesano “Gwad” ha lanciato una campagna di solidarietà per aiutare il suo villaggio indonesiano. «Io ho ancora un futuro in Svizzera - ha spiegato a 20 minutes il 38enne -. Cercherò un lavoro e sosterrò la mia famiglia. Qui, invece, hanno perso tutto e sono senza prospettive».
A una settimana dal sisma il bilancio complessivo è di 319 vittime, quasi 1’500 feriti e oltre 270’000 sfollati. Ma il numero potrebbe ancora salire.
30 anak yang berada di pengungsian desa Dangiang, kecamatan kahyangan, lombok utara diajak menggambar bersama. Kegiatan ini dilakukan tak lain untuk memulihkan trauma kepada anak-anak yang terdampak gempa #lombok #PMISiapBantu pic.twitter.com/WX3qlkEnSg
— Indonesian Red Cross (@palangmerah) August 10, 2018
Il crowdfunding di Gwad ha già raccolto più di 3’800 euro, mentre da Nendaz sono arrivate buone notizie da un vicino del vallesano: «Organizzerò una festa che si terrà in paese il 1. settembre. Cinque DJ suoneranno gratuitamente. Non si pagherà l’entrata, ma ognuno darà secondo quanto può permettersi. Tutto il ricavato andrà all’Indonesia».
Anche la Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC della Confederazione) ha sbloccato 300'000 franchi per aiutare i sopravvissuti del terremoto di Lombok. Il denaro è destinato in particolare alla Croce Rossa indonesiana, a quella internazionale e alla Mezzaluna Rossa. Si tratta nello specifico di garantire aiuti d'urgenza per aiutare la popolazione toccata dal sisma, fornendo cure, acqua e mezzi di sussistenza.