Pochi giorni dopo l'attacco del segretario generale dell'ASF Alex Miescher, il giocatore della nazionale ha posato con una maglia della Nigeria. Türkyilmaz: «Il problema? L'assenza di impegno»
LUGANO - Le foto delle vacanze dei calciatori possono anche essere utilizzate per trasmettere messaggi. Piedi nell'acqua, dopo il suo ritorno dalla Russia, Manuel Akanji si è mostrato sui social con indosso la maglia del suo secondo paese, la Nigeria.
La foto arriva a pochi giorni dalla polemica scatenata da Alex Miescher, che ha apertamente criticato la presenza di persone con il doppio passaporto nella Nati in un'intervista al Tages-Anzeiger.
Se l'ASF ha cercato di ridimensionare le parole del suo segretario generale, il dibattito sembra aver avuto un impatto reale su alcuni giocatori di Vladimir Petkovic.
Holidays????#oklm #recharching #brigante #vatoslocos pic.twitter.com/XHgIHsQwdj
— Manuel Akanji (@obafemi_36) 8 luglio 2018
«Percepisco l'idea che i binazionali non siano pronti per rappresentare la Svizzera. Questo tocca direttamente me e un certo numero di altri giocatori con due nazionalità. Sembra che io e i miei colleghi non siamo in grado di dare tutto con la maglia svizzera», ha risposto Granit Xhaka, intervistato dall'ATS.
Türkyilmaz: «Il problema è la mancanza di impegno» - «Non è importante il numero dei passaporti che possiede un giocatore della nazionale svizzera, quello che conta è che dia il massimo per la sua squadra, cosa che non è avvenuta nella partita contro la Svezia», ha replicato invece Kubilay Türkyilmaz, ex bomber della "nati" e doppio cittadino svizzero-turco.
Le idee di Miescher - secondo l'ex centravanti in un commento pubblicato oggi dal Blick - «sono quanto di più insensato pubblicato negli ultimi tempi sul tema».
«Anch'io ho due passaporti, quello svizzero e quello turco: quest'ultimo l'ho fatto fare prima di firmare per il Galatasaray, per il semplice motivo che in tal modo non sarei contato come straniero», ha spiegato il 51enne. «Non mi sono mai sentito straniero, né in Svizzera né in Turchia: sono sempre stati altri a volermi far sentire tale. Solo per via di un passaporto nessuno si sente più o meno svizzero».
L'ASF «non ha capito nulla» - Secondo Türkyilmaz su questo dossier l'ASF «non ha capito nulla: anzi, è lecito sospettare che l'organizzazione abbia avviato un dibattito per nascondere i propri errori». Dopo quanto avvenuto nella partita contro la Serbia una federazione forte avrebbe sospeso Xhaka, Shaqiri e Lichtsteiner - che con le mani hanno fatto il gesto dell'aquila bicefala, simbolo dell'Albania - per l'incontro contro il Costa Rica. «E posso garantire che dopo la sospensione questi signori avrebbero dato tutto negli ottavi di finale, tutto, perché punti nell'orgoglio».
Per Türkyilmaz anche l'allenatore Vladimir Petkovic ha fallito, non riuscendo a caricare a sufficienza la squadra per l'ottavo di finale. E durante la partita, visto che Xhaka e Shaqiri non si impegnavano a fondo, avrebbe dovuto sostituirli. «È chiaro che i giocatori con radici nei Balcani hanno una speciale affinità con la loro patria a causa della guerra. Lo capisco, lo rispetto e di per sé questo non è un problema - ha concluso - Il problema inizia quando non si dà tutto il possibile in un ottavo di finale della Coppa del Mondo, perché il tuo avversario non è il Brasile e non è la Serbia, ma 'solo' la Svezia».