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ARGOVIATorna sul luogo del crimine, ma si lamenta per il caldo

05.07.18 - 12:01
Il 54enne, accusato di avere ucciso a coltellate la moglie e sua sorella, sembra non avere mostrato alcun rispetto per la loro memoria. L’indagine è ancora in corso
Keystone
Torna sul luogo del crimine, ma si lamenta per il caldo
Il 54enne, accusato di avere ucciso a coltellate la moglie e sua sorella, sembra non avere mostrato alcun rispetto per la loro memoria. L’indagine è ancora in corso

HAUSEN - Lo hanno portato davanti alla casa in cui è accusato di avere ucciso a coltellate sua moglie e sua cognata, ma non ha mostrato alcun rimorso. Anzi, non ha smesso di lamentarsi perché faceva caldo. È quanto accaduto mercoledì a Hausen, secondo il Blick.

L’uomo, un 54enne kosovaro, avrebbe ucciso le due donne a inizio gennaio. Sua moglie, di 38 anni, è morta a seguito di un colpo inflittole con un’arma da taglio al petto. La sorella, una 31enne, è stata trovata con tre coltellate al torace. L’arma del delitto, al momento dell'arrivo della polizia, era ancora nell’appartamento.

Il 54enne è accusato di avere commesso il duplice omicidio. Il furgone della polizia ieri lo ha accompagnato sulla scena del delitto, l’appartamento in cui viveva insieme a una delle vittime. «Era ammanettato a mani e piedi - ha raccontato un vicino -. Sembrava invecchiato. Si è lamentato tutto il tempo perché aveva caldo».

Al momento non è noto il movente del duplice omicidio. I vicini hanno testimoniato che l’uomo era molto geloso della moglie. Una gelosia peggiorata nel momento in cui la cognata era arrivata in Svizzera in visita alla sorella, con cui usciva tutte le sere. Secondo il fratellastro delle vittime, il 54enne picchiava la moglie da anni e lei si era rivolta alle autorità due volte, ritirando però in seguito la denuncia.

Il 54enne e la moglie avevano tre figli, tutti minorenni. I ragazzi, in gennaio, sono stati affidati a un orfanotrofio di Brugg. Attorno ai tre si erano immediatamente stretti i rispettivi istituti scolastici, mobilitando gruppi di supporto psicologico e - nel caso della scuola primaria di Hausen - inviando a tutti i genitori degli alunni una lettera per “spiegare” quella tragedia «che aveva scioccato e rattristato» l’intera comunità.

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