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SVIZZERA"Love Life", i minorenni non possono fare ricorso

04.07.18 - 14:11
L'ha stabilito il Tribunale federale, confermando la sentenza del Tribunale amministrativo federale
Keystone
"Love Life", i minorenni non possono fare ricorso
L'ha stabilito il Tribunale federale, confermando la sentenza del Tribunale amministrativo federale

LOSANNA - I minorenni non sono legittimati a ricorrere contro la campagna "Love Life" di prevenzione nei confronti dell'HIV. Il Tribunale federale (TF) ha respinto il ricorso di 35 bambini e adolescenti rappresentati dai loro genitori e ha confermato la sentenza del Tribunale amministrativo federale (TAF).

Nel maggio del 2014, l'Ufficio federale della sanità (UFSP) ha lanciato la campagna anti Aids "Love Life - Nessun rimpianto". Pochi mesi dopo ragazzini e rispettivi genitori avevano inoltrato ricorso contro la campagna chiedendo anche di sospenderla. La protesta era nata poiché, secondo i ricorrenti, l'iniziativa anti Aids «urta in modo massiccio gli interessi di protezione dei bambini e dei giovani» ed è «nefasta per un sano sviluppo» degli stessi. L'UFSP non era entrato nel merito e il TAF aveva confermato nel 2016 tale posizione.

Nella sentenza pubblicata oggi il TF sottolinea che la campagna contro l'HIV è un atto materiale di un'autorità. Per essere sottoposto a un esame giudiziario, un tale atto dovrebbe limitare i diritti o comportare una costrizione.

Davanti alla alta corte i ricorrenti hanno fatto riferimento all'articolo 11 della Costituzione federale che garantisce ai bambini e agli adolescenti un diritto a una protezione particolare. I giudici federali si sono chiesti se la campagna del 2014 esponesse i giovani a influenze in materia di erotismo e sessualità diversi o più forti dell'ordinario.

Il TF conclude che questo non è il caso: «Nello spazio pubblico, i bambini e gli adolescenti sono inevitabilmente confrontati con rappresentazioni fortemente sessualizzate e dai contenuti erotici. Non è ragionevolmente possibile sottrarli».

Le immagini e i video della campagna non sono pornografici, non rappresentano pratiche sessuali né contengono messaggi carichi dal punto di vista sessuale, ricordano i giudici. Si vedono coppie che ridono che si baciano e i cui visi esprimono piacere. Si può tuttalpiù supporre l'esistenza di atti sessuali.

Tali immagini non fanno quindi parte di quelle da cui il giovane pubblico debba essere protetto, conclude TF. Con un'educazione appropriata i ragazzi sono in grado, secondo il TF, di gestire tali situazioni. Le condizioni per una decisione dell'UFSP non sono quindi soddisfatte.

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