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SVIZZERAProteste contro Rohani «l'assassino»

02.07.18 - 15:59
«Non riusciamo a comprendere come una persona che calpesta i diritti venga invitata in Svizzera», tuonano i manifestanti scesi in piazza oggi a Berna
Keystone
Proteste contro Rohani «l'assassino»
«Non riusciamo a comprendere come una persona che calpesta i diritti venga invitata in Svizzera», tuonano i manifestanti scesi in piazza oggi a Berna

BERNA - Una cinquantina di persone originarie dell'Iran hanno dimostrato oggi alla stazione di Berna, tra le 14.00 e le 15.00, per protestare contro la visita in Svizzera del presidente iraniano Hassan Rohani.

«Non riusciamo a comprendere perché una persona del genere venga invitata in Svizzera», critica Amin Asaie, promotrice della dimostrazione contro il leader iraniano, intervistata sul posto dall'agenzia Keystone-ATS.

Un eventuale allentamento delle sanzioni economiche non avvantaggerebbe le persone, ma solo una «mafia economica», ritengono gli oppositori di Rohani, secondo i quali i profitti confluiscono anche nel sostegno a organizzazioni terroristiche nella regione, tra cui il regime siriano di Bashar al Assad e il movimento sciita Hezbollah.

Il consigliere federale Johann Schneider-Ammann ha invitato Rohani per interessi economici, indicano in una presa di posizione risalente alla scorsa settimana alcuni esponenti dell'opposizione «democratica e laica» iraniana che vivono in Svizzera. «Comprendiamo - aggiungono i promotori della manifestazione, che si attendevano fino a 400 partecipanti oggi alla stazione - che la politica estera non conosce moralità, ma gli accordi economici con il governo attuale non porteranno frutti al popolo iraniano».

«I diritti civili e politici sono calpestati in Iran», ritengono gli oppositori, aggiungendo che solo la dissoluzione pacifica del regime odierno iraniano e l'istituzione di un sistema democratico e laico possa garantire interessi economici a lungo termine a tutti.

In una seconda presa di posizione, altri attivisti e «prigionieri politici» di origine iraniana che vivono nella Confederazione condannano a loro volta l'invito di Rohani in Svizzera e lo considerano un «insulto al popolo iraniano».

Rohani, si legge in un loro comunicato, è definito «presidente del regime oppressivo e assassino» e rappresentante di un governo che ha sistematicamente tollerato e condotto alla violazione dei diritti umani e al terrorismo in Iran.

Le misure adottate dal governo di Rohani sono state ripetutamente condannate da organizzazioni internazionali, tra cui le Nazioni Unite. I dieci attivisti che hanno firmato la presa di posizione chiedono alla Confederazione e alla comunità internazionale maggior rispetto, attenzione e sostegno ai diritti degli iraniani e alle loro lotte.

Delegazione accolta con gli onori militari - Il presidente iraniano Hassan Rohani è giunto poco fa a Zurigo per la visita ufficiale di due giorni nella Confederazione. Al centro degli incontri vi è il futuro dell'accordo sul nucleare iraniano (Jcpoa) dopo il ritiro degli Stati Uniti da questa intesa.

La delegazione iraniana, che ha messo piede sul suolo elvetico attorno alle 16.15, è stata accolta con gli onori militari dal presidente della Confederazione Alain Berset.

I due capi di stato e le rispettive delegazioni si sposteranno a Berna per l'incontro ufficiale. Alle 19.30 all'Hotel Bellevue Palace, nei pressi di Palazzo federale, Rohani s'intratterrà con Berset mentre parallelamente vi sarà un faccia a faccia tra il capo della diplomazia iraniana Mohammad Javad Zarif e il ministro degli esteri elvetico Ignazio Cassis.

Uscita USA contraria a regole internazionali - Prima della partenza, Rohani ha definito «contraria alle regole internazionali» la decisione degli Usa di ritirarsi dall'intesa, aggiungendo in seguito che «il negoziato con l'Europa ha un ruolo speciale», poiché tutti i paesi firmatari dell'accordo (Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna e Germania) «stanno provando a restare nell'intesa senza gli Stati Uniti».

«Tutti pensano che la sopravvivenza del patto sia nell'interesse della regione e del mondo e condannano all'unanimità gli Stati Uniti per non aver aderito alla risoluzione 2231, che richiede a tutti i paesi di cooperare», ha continuato il presidente iraniano prima di imbarcarsi sul volo verso Zurigo.

Rohani ha quindi annunciato che «nei prossimi giorni» gli europei presenteranno le loro proposte a Teheran per salvare l'accordo e «le discuteremo con loro».

«Ci sono, naturalmente, alcune questioni regionali di cui parleremo con l'Europa» e discuteremo «del ruolo che l'Iran può svolgere per la stabilità e la sicurezza dell'intera regione mediorientale», ha concluso. Tra i temi ci sono la Siria, lo Yemen e «le oppressioni che hanno colpito le popolazioni di questi paesi».

Dopo la visita in Svizzera, Rohani si sposterà a Vienna, dove nel luglio 2015 aveva firmato l'accordo sul programma nucleare iraniano. L'Austria da ieri è presidente di turno dell'Unione europea per un periodo di sei mesi.

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