Diverse istituzioni, secondo la Commissione nazionale per la prevenzione della tortura, mostrano un carattere troppo carcerario
BERNA - Le restrizioni della libertà nel settore della carcerazione amministrativa retta dal diritto in materia di stranieri sono insostenibili sotto il profilo dei diritti fondamentali. Diverse istituzioni, secondo la Commissione nazionale per la prevenzione della tortura (CNPT), mostrano un carattere troppo carcerario.
La CNPT ha controllato l'anno scorso complessivamente 18 istituti che applicano misure preventive o limitative della libertà, indica il rapporto d'attività 2017.
La Commissione ha in particolare ispezionato cinque stabilimenti per l'esecuzione della carcerazione amministrativa prevista dal diritto in materia di stranieri dove queste misure vengono applicate. Gli esperti hanno tra l'altro verificato l'attuazione delle disposizioni rilevanti di diritto processuale, penale e civile nonché in materia di asilo e stranieri.
La carcerazione amministrativa secondo il diritto in materia di stranieri costituisce una misura coercitiva che serve a garantire l'esecuzione dell'allontanamento dei cittadini stranieri senza titolo di soggiorno in Svizzera. Può essere ordinata soltanto a condizioni molto severe e prevede fra l'altro carcerazione in via di rinvio coatto. La durata massima non può superare i 18 mesi.
La CNPT ha biasimato il centro per il rinvio di Granges (VS): ritiene non accettabile che donne - soprattutto incinte - siano ospitate in questa struttura dal momento che non c'è alcuna sezione femminile e il personale di sorveglianza è costituito in maggior parte da uomini. La Commissione ha esortato le autorità competenti a individuare un'alternativa per l'alloggio delle donne.
In ogni caso le condizioni non rispettano gli standard nazionali e internazionali. Le persone in carcerazione amministrativa sottostanno a un regime di detenzione troppo severo. La CNPT aveva reso noto in maggio le sue preoccupazioni al capo del dipartimento della sicurezza Frédéric Favre. Questi aveva espresso l'intenzione di prendere misure concrete per migliorare la situazione.
Anche nel penitenziario di Realta nei Grigioni - secondo la CNPT - le condizioni continuano ad essere troppo restrittive. Gli orari di reclusione sono ancora eccessivamente lunghi e il cortile per le passeggiate non soddisfa i requisiti legali. Su questi punti la Commissione aveva già espresso critiche nel 2011.
Per quanto riguarda il carcere Bässlergut (BS) la Commissione resta del parere che la sezione per l'esecuzione della carcerazione amministrativa presenti tuttora un carattere troppo carcerario. Tuttavia ha constatato che sono stati fatti dei miglioramenti: gli orari di apertura delle celle sono stati allungati e le possibilità di svolgere attività sportive sono state ampliate.
La Commissione si è mostrata soddisfatta dei miglioramenti nell'istituto a Frambois (GE). Il trasferimento nella cella di sicurezza è ora iscritto in un registro. L'istituto a Favra (GE) è invece stato giudicato dalla Commissione antiquato, ma ha preso atto che a medio termine sarà chiuso.
In linea generale la CNPT ha raccomandato agli istituti di concedere il libero accesso a internet e l'uso limitato della telefonia mobile.
La CNPT ha inoltre controllato tre centri di registrazione e procedura (CRP) nei Cantoni di Basilea Città, San Gallo e Ticino come pure due centri d'asilo della Confederazione nei Cantoni di Neuchâtel e di Zurigo. I risultati di questa valutazione saranno riassunte in un rapporto globale destinato alla Segreteria di Stato della migrazione (SEM) e pubblicato nel 2019.