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VALLESEGiudice "amico" su Facebook: non si può definirlo prevenuto o di parte

01.06.18 - 12:40
Lo ha deciso il Tribunale federale. Una donna contestava l'autorità parentale congiunta decretata dall'Autorità di protezione dei minori il cui presidente era tra le amicizie dell'ex marito sul social
Keystone
Giudice "amico" su Facebook: non si può definirlo prevenuto o di parte
Lo ha deciso il Tribunale federale. Una donna contestava l'autorità parentale congiunta decretata dall'Autorità di protezione dei minori il cui presidente era tra le amicizie dell'ex marito sul social

SION - Il solo fatto che un giudice sia "amico" su Facebook di una delle parti in una causa che deve giudicare non è un motivo sufficiente di ricusazione. Lo dice il Tribunale federale (TF) in una sentenza pubblicata oggi.

Nel 2016 l'Autorità di protezione dei minori e degli adulti (APMA) di un comune vallesano era stata chiamata a decidere sul diritto di affidamento per il figlio di una coppia separata e, su richiesta del padre, aveva optato per l'autorità parentale congiunta. In seguito la madre aveva chiesto l'annullamento della decisione sostenendo che il padre era "amico" su Facebook del presidente e giudice dell'APMA.

Nella sua sentenza, il TF conferma la decisione negativa del Tribunale cantonale vallesano sulla richiesta della madre, respingendo il ricorso della donna.

Certo - rileva - la Costituzione federale e la Convenzione europea dei diritti dell'uomo garantiscono a ciascuno il diritto a vedere la propria causa giudicata da un giudice imparziale ed esente da pregiudizi. Perché un giudice debba ricusarsi - aggiunge - non è necessario che sia effettivamente prevenuto, basta che le circostanze ne diano obbiettivamente l'apparenza.

Tuttavia, secondo i supremi giudici di Losanna, affinché si possa parlare di relazione amichevole, occorre una prossimità che vada oltre il fatto di conoscersi o di darsi del tu. E a loro avviso, un'amicizia su Facebook non significa necessariamente che due persone intrattengano effettivamente rapporti di amicizia. Per sostenere che un giudice è prevenuto occorrono altri indizi, che nel caso concreto non sono stati forniti.

Su questo social media, rileva il TF, la cerchia di "amici" può certo inglobare persone con cui si intrattengono relazioni nella vita reale, ma comprende anche individui che sono semplici conoscenze con cui si condivide un interesse comune in un campo particolare.

Facendo riferimento a recenti studi, il Tribunale federale nota che quando il numero di "amici" su Facebook supera 150, questa cerchia comprende anche persone con cui non si intrattiene alcun rapporto, anzi, che non si conoscono neppure.

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