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Secondo la NZZ am Sonntag la Confederazione potrebbe pagare circa 1400 franchi per rifugiato per la rappresentanza legale
ZURIGO - Industria dell'asilo sempre più a tutto campo: al settore si interessano ormai non solo le tradizionali organizzazioni sociali del ramo, bensì anche le grandi società di consulenza internazionali, che puntano a lucrativi mandati di assistenza giuridica.
La multinazionale PricewaterhouseCoopers (PwC) è da alcuni mesi in trattative con la Croce Rossa Svizzera (CRS) per partecipare congiuntamente al concorso che la Segreteria di stato della migrazione (SEM) pubblicherà a breve, ha indicato all'agenzia telegrafica svizzera (at)s una portavoce confermando una notizia pubblicata dalla NZZ am Sonntag.
Al centro vi è la rappresentanza legale che verrà garantita gratuitamente ai richiedenti. Sulla base di test effettuati nel canton Zurigo il domenicale calcola che la Confederazione potrebbe pagare circa 1400 franchi per rifugiato: il previsto arrivo - secondo le stime della SEM - l'anno prossimo di 24'000 profughi genererà così solo in questo ambito lavoro per 30 milioni di franchi.
La CRS non ha finora mai operato con società di consulenza, mentre PWC ha già esperienza in questo campo in Germania e Olanda. Anche il concorrente McKinsey - entrambe le imprese sono ben conosciute nel mondo del lavoro per avere spesso un ruolo di primo piano nelle ristrutturazioni aziendali - è già attivo nel settore dell'asilo. È in particolare noto un rapporto stilato nell'estate 2016 per il governo tedesco - onorario: 1,8 milioni di euro - in cui si ricercavano i motivi del basso numero di rifugiati respinti che rientravano effettivamente nel loro paese. «Un impegno anche in Svizzera è pensabile», ha fatto sapere all'ats un addetto stampa.
Interessati all'appalto che sarà pubblicato dalla SEM potrebbero essere pure attori tradizionalmente attivi nel ramo, come Caritas e l'Aiuto delle chiese evangeliche della Svizzera.
