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SVIZZERAFarmaci generici troppo cari: «Serve un prezzo di riferimento»

22.05.18 - 14:07
Secondo Mister prezzi la misura permetterebbe di risparmiare 400 milioni di franchi
Tipress
Farmaci generici troppo cari: «Serve un prezzo di riferimento»
Secondo Mister prezzi la misura permetterebbe di risparmiare 400 milioni di franchi

BERNA - I farmaci generici sono più cari in Svizzera rispetto all'estero. Per evitare che gli assicurati e le casse malattia ne facciano le spese, il Sorvegliante dei prezzi Stefan Meierhans vuole imporre un prezzo di riferimento.

Attualmente le tariffe dei medicinali generici in Svizzera sono fissate in base al prezzo dei medicamenti originali. Un paragone con i prezzi praticati in quindici Paesi europei mostra che il sistema non è convincente e che i consumatori elvetici pagano di più.

Stando a Meierhans, sarebbe possibile risparmiare 400 milioni di franchi introducendo un prezzo di riferimento. La problematica delle tariffe elevate e la scarsa quantità di generici venduti rispetto al totale dei medicamenti sono problemi noti da sempre, scrive il Sorvegliante dei prezzi nelle sue raccomandazioni pubblicate oggi.

Un sistema di prezzi di riferimento consentirebbe all'assicurazione obbligatoria di rimborsare soltanto un importo fisso per ogni principio attivo. I generici che hanno sostanze attive identiche, gli stessi dosaggi e imballaggi della medesima grandezza sarebbero riuniti in una sola categoria di prezzo.

Si terrebbe conto del prezzo del medicinale più a buon mercato. Il paragone con quelli praticati all'estero permetterebbe di fissare un limite massimo, si legge nel rapporto di "Mister prezzi".

Casi eccezionali - Una differenza del 5% rispetto al prezzo di riferimento fissato potrebbe essere tollerata, ma non dovrebbe essere di oltre cinque franchi superiore. Le autorizzazioni e gli acquisti dei medicinali dovrebbero pure far diminuire le tariffe. I prezzi di riferimento sarebbero esaminati due volte all'anno.

I medici potrebbero continuare a prescrivere un medicamento specifico in casi giudicati eccezionali. La differenza di prezzo sarebbe rimborsata al paziente. Le persone che assumono già un farmaco preciso potrebbero continuare a utilizzarlo. In altri casi, toccherà al paziente pagare la differenza.

Il Consiglio federale ha annunciato in marzo l'avvio di una consultazione in tal senso per questo autunno. Le critiche dovrebbero tuttavia essere veementi. L'industria farmaceutica e chimica, nonché i medici e i farmacisti sono infatti contrari all'introduzione di un prezzo di riferimento.

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COMMENTI
 

nordico 5 anni fa su tio
Dove si tratta di aumentare tariffe e prestazioni, con le scuse dell'invecchiamento della popolazione e delle migliorie nelle cure, gli attori della salute sono sempre pronti. Quando invece c'è lo spazio per diminuzioni dei costi ecco pronte le opposizioni. Pur con l'attenuante che i costi da noi sono più alti che nelle nazioni vicine, le differenze abissali nei prezzi dei medicamenti non sono giustificabili in alcun modo. Seguirò con molto interesse questa vicenda.

siska 5 anni fa su tio
Se potessi infilerei a tutti gli attori in gioco una pillola dopo l'altra laddove si infilano le supposte... poi magari si potrebbe discutere sui prezzi ma sono le persone NON malate, quelle che per un bibiii vanno dal medico a farsi fare la ricetta per la farmacia o continuano ad usufruire da isterici del ps il sabato e la domenica o vanno dal medico in continuazione. Gli ipocondriaci che si lamentano dei premi mensili....ma va? il serpente che si morde sempre la coda e da il suo cibo alle case farmaceutiche, alle farmacie, dottori e non da ultimo alle famigerate casse malati che sono i maggiori divoratori/ci mangiatori/ci.

francox 5 anni fa su tio
"L'industria farmaceutica e chimica, nonché i medici e i farmacisti sono infatti contrari all'introduzione di un prezzo di riferimento." E poi ci si chiede perché la cassa malati aumenta....
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