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SVIZZERA«Molto preoccupato per l'escalation a Gaza»

14.05.18 - 17:13
Con un video postato su Twitter girato in Giordania, il consigliere federale Ignazio Cassis ha invitato tutte le parti alla moderazione, chiedendo l'interruzione delle violenze
Keystone
«Molto preoccupato per l'escalation a Gaza»
Con un video postato su Twitter girato in Giordania, il consigliere federale Ignazio Cassis ha invitato tutte le parti alla moderazione, chiedendo l'interruzione delle violenze

BERNA -  Ignazio Cassis si è detto »profondamente preoccupato per l'escalation della violenza in Medio Oriente e il crescente numero di morti». Il capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha invitato tutte le parti alla moderazione, mentre diverse decine di Palestinesi hanno perso la vita nelle tensioni verificatesi alla frontiera tra Gaza e Israele.

In un video postato in inglese sul suo profilo Twitter, il consigliere federale ticinese ha chiesto l'interruzione delle violenze. Il responsabile della diplomazia svizzera si è espresso dalla Giordania dove sta effettuando una visita di due giorni, che si conclude oggi. La situazione nel Medio Oriente è peraltro al centro dei colloqui con il ministro degli esteri giordano, Ayman Safadi.

Incontro col ministro Safadi - Il consigliere federale Ignazio Cassis ha incontrato oggi ad Amman il ministro degli Esteri della Giordania Ayman Safadi. Argomenti centrali dei colloqui sono stati la situazione generale nella regione, la guerra in Siria e il conflitto tra israeliani e palestinesi.

Eventi recenti, come l'apertura dell'ambasciata americana a Gerusalemme, hanno aggiunto ulteriore rilevanza a tali temi, informa un comunicato odierno del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE).

Cassis, che ieri ha inaugurato ad Amman il nuovo edificio della sede diplomatica elvetica, ha sottolineato l'importante ruolo che la Giordania svolge nella stabilità politica della regione, anche in relazione al gran numero di profughi che ha trovato rifugio nel Paese.

Per la Svizzera, la Giordania è un importante partner anche nel campo umanitario: nell'ambito della cooperazione internazionale la Confederazione sostiene con circa 20 milioni di franchi vari progetti che vanno dal ripristino delle scuole alla gestione delle risorse idriche passando dal sostegno prestato a rifugiati e migranti.

Durante i colloqui, avvenuti circa quattro mesi dopo l'ultimo incontro avuto dai due ministri al Forum economico (WEF) di Davos, sono state trattate anche questioni bilaterali come la cooperazione in ambito di conoscenze scientifiche, formazione professionale e gestione dell'acqua.

In seguito all'incontro, Cassis ha visitato un centro di formazione professionale a Wadi Seer con il commissario generale dell'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei profughi palestinesi nel Vicino Oriente (UNRWA), lo svizzero Pierre Krähenbühl.
 
 

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COMMENTI
 

Erika 5 anni fa su tio
Come cittadina svizzera mi aspetto che il governo svizzero non segua la follia di questi potenti-prepotenti. Cosi come mi sono aspettata ai tempi che le diverse communita' musumane si esprimessero contro gli attentati terroristici , a questa ideologia del terrore, oggi mi aspetto che pure le nostre communita' ebraiche lo facciano di fronte a queste decisioni di occupazione che si sa che portera' l'aumento della violenza di parte palestinese. Non tutti in Israele per'altro ne sono d'accordo e movimenti di protesta contro ci sono. Peccato che pero' che questa immagine arrivi ben poco ai nostri media. Gia' abbiamo un problema di antisemitismo, come i nostri stessi media vociferano, non mettiamo ulteriore benzina sul fuoco!

WGWG 5 anni fa su tio
Farebbe meglio preoccuparsi dei nostri problemi

Thor61 5 anni fa su tio
Risposta a WGWG
Magari, ma questo richiederebbe LAVORO serio, mentre a costoro piace solo vantarsi di quello che non fanno e, per questo non si fa fatica.... .... Poi se fanno qualcosa NON è certo per il popolo, ma per le multinazionali che li pagano (Non per forza in denaro contante, quello lo vedono DOPO il loro periodo "Politico") per stipulare accordi disastrosi.

tip75 5 anni fa su tio
la neutralità non vorrebbe il silenzio?preoccupiamoci dei problemi interni che c’è n’e’ a iosa

Thor61 5 anni fa su tio
Risposta a tip75
Di quale neutralità si parla? Da quando la Svizzera invia militari e fa parte della NATO la sua neutralità se l'è giocata e questo lo è ormai da ANNI.

Arciere 5 anni fa su tio
Sai quel che se ne fanno delle preoccupazioni di Cassis da quelle parti (che in realtà sicuramente se ne frega come tutti noi)... Spararsi addosso è l'unico impiego che hanno laggiù, bisogna lasciarli fare e piantarla con viaggi diplomatici dispendiosi per questioni che non ci riguardano minimamente.

Thor61 5 anni fa su tio
Risposta a Arciere
A parer mio vanno a discutere sulla "Islamizzazione" dei paesi europei, altrimenti non ci vedo motivi "Pratici" a parte farsi vacanza con i soldi pubblici.

Erika 5 anni fa su tio
Risposta a Arciere
Ci riguardano e come! La neutralita' e' un lusso che non ci possiamo piu' permettere. Prima o poi dobbiamo decidere da quale parte stare e in quale paese e mondo vogliamo vivere e lasciare ai nostri figli. E se non per una questione etica, allora per questioni pragmatiche: 1. il nostro standard di vita, il nostro benessere dipende dal modo di fare politica, economia e finanza all'estero (che sempre tanto "etiche" non sono, non di certo per le communita' locali. Caso delle multinazionali svizzere). Fare affari con l'Iran come in Israele in questo momento, a modo di esempio, migliora le nostre prospettive di benessere 2. Un paese in crisi, una regione in crisi non e' in crisi solo al suo interno ma anche alle sue frontiere, al di fuori delle sue frontiere. Per cui mettiamola cosi, meno crisi meno migranti alle nostre frontiere ( possiamo anche chiudere le frontiere ma i migranti, la migrazione non scompare per questo); 3. abbiamo le nostre communita' musulmane e ebraiche che sono affettivamente legate sia ai paesi musulmani che a Israele e che in un modo o in un'altro vanno a influire sull'andamento e ricezione di un conflitto. 3. Abbiamo problemi di razzismo, antisemitismo che derivano anche dalla ricezione che abbiammo di fenomeni come il terrorismo, del continuo arrivo di migranti, di conflitti. Penso che bastino come motivi affinche' la questione ci interessi.

GI 5 anni fa su tio
A questi Yankees meglio "staccare la spina"....fanno solo disastri ....era più che evidente....come mettere le mani in un formicaio e sperare di non essere punto...

Thor61 5 anni fa su tio
Risposta a GI
In molte occasioni su questo tema sarei anche d'accordo.... .... in questo caso invece NO, perchè l'iran non avrebbe MAI dovuto entrare in possesso (Ringraziamo il musulmano Barack Hussein Obara che ha "Cambiato" idea in una sola settimana, dopo il NO ferreo durato ANNI) del nucleare, alla popolazione civile non ha portato nulla, per i dittatori SI, ora avranno l'atomo per motivi bellici e, siccome agli europei con in testa la germania far cassa col nucleare iraniano fa comodo poco importa se si mette in mano il nucleare a chi odia gli europei e non solo, anche se a PAROLE dicono il contrario.

Danny50 5 anni fa su tio
Preoccupato de che ! La Svizzera é una nazione neutrale e non deve impicciarsi nei conflitti altrui, né preoccuparsi poù di quel tanto. Vabbé che abbiamo ministri degli esteri zelanti e binazionali con dna europeo e idee eurotossiche, ma c’é un limite a tutto.

Thor61 5 anni fa su tio
Risposta a Danny50
Da quando la Svizzera invia militari e fa parte della NATO la sua neutralità se l'è giocata da ANNI ormai.... .... Noi non abbiamo ministri zelanti, ma traditori del volere degli Svizzeri e della patria, questi lavorano per le multinazionali, non certo per il popolo.
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