I centauri tra i quindici e i diciassette anni sarebbero più a rischio di incidenti gravi o mortali. Gli esperti raccomandano allora un maggior intervento da parte della polizia
ZURIGO - Quando un giovane riporta ferite gravi o letali in un incidente della circolazione, spesso c’è di mezzo un motorino o uno scooter. Secondo il nuovo dossier di sicurezza dell’Ufficio prevenzione infortuni (upi), negli ultimi anni si tratta infatti del sessanta percento delle giovani vittime della strada. I motivi? Per i conducenti di motorino tra i quindici e i diciassette anni, gli incidenti sono da ricondurre soprattutto al mancato rispetto di una precedenza o dei limiti di velocità. Mentre per quanto riguarda lo scooter, si parla in particolare di cadute dovute a uno stile di guida inadeguato o, anche in questa caso, alla velocità eccessiva.
Ogni anno sulle strade svizzere perdono la vita 4,6 giovani, mentre 180 riportano ferite gravi. «Il riferimento dei dati d’incidente ai chilometri percorsi dagli adolescenti nella circolazione stradale dimostra chiaramente che i motociclisti corrono il rischio più elevato di riportare lesioni gravi o letali, seguito dai ciclomotoristi» si legge nel rapporto. Per spiegare il «comportamento avventato», l’upi parla di «maggiore influenzabilità da parte dei coetanei e la possibilità di consumare alcolici a partire dai sedici anni». La raccomandazione degli esperti è allora un potenziamento dei controlli di polizia, soprattutto nelle notti del weekend. E viene inoltre considerata come inadeguata la proposta di ridurre da diciotto a sedici anni l’età minima per l’ottenimento di una licenza di condurre per la categoria A1 (quindi per motoveicoli di cilindrata non superiore a 125 centimetri cubi). Una proposta, questa, attualmente al vaglio nell’ambito della revisione della formazione di guida.
Raccomandazioni, queste, che non piacciono affatto agli amanti delle due ruote. Per Markus Lehner dell’Ufficio svizzero moto e scooter si tratta di una polemica: «Si vogliono regolamentare tutti i giovani, nonostante per gli svizzeri di età compresa tra i quindici e i diciassette anni si registri il tasso d’incidenti stradali più basso d’Europa!»
Anche il consigliere nazionale UDC Walter Wobmann critica la proposta di potenziare i controlli di polizia. «Siamo ai limiti della vessazione. E in questo modo si colpevolizzerebbero in modo generale tutti i giovani conducenti di motoveicoli». Più controlli non sarebbero inoltre necessari, proprio per il basso tasso d’incidenti che si riscontra nel confronto europeo. Wobmann non ci sta nemmeno per la proposta dell’upi di mantenere il rilascio della licenza A1 ai giovani a partire dai diciotto anni: «Con un sistema ABS, ruote più grandi e un telaio più stabile, le moto di questa categoria sono nettamente più sicure degli scooter attualmente consentiti ai giovani». E il consigliere nazionale sottolinea: «La velocità dei mezzi sarebbe comunque limitata a 75 chilometri orari».
È di tutt’altra opinione il deputato PS Thomas Hardegger, che da un rafforzamento dei controlli si aspetta un effetto preventivo. «Un potenziamento non può nuocere - afferma - anche se comunque la maggior parte dei giovani è più responsabile dall’inasprimento del tasso alcolemico». In questo modo si potrebbero però raggiungere, secondo il consigliere nazionale, quei conducenti di scooter e motorini che ancora non rispettano le regole.
Per quanto riguarda poi di dare ai sedicenni la possibilità di condurre motoveicoli di cilindrata 125, Hardegger è in linea con le raccomandazioni dell’upi: «Per questo genere di mezzi i giovani hanno ancora troppa poca esperienza». E questo nonostante per i sedicenni sia comunque prevista una limitazione della velocità: «Si tratta di un mezzo nettamente più pesante, che può sbandare più velocemente». Pertanto andrebbe mantenuta la situazione odierna: «Prima di passare a motoveicoli più potenti, i giovani devono fare esperienza con uno scooter».
In Svizzera sono registrati 729’149 motoveicoli, come si evince dai più recenti dati dell’Ufficio federale di statistica. Di questi, 78’547 sono ciclomotori con cilindrata inferiore ai 50 centimetri cubi (cc). Nella categoria tra i 50 e i 125 cc si contano circa 200’000 mezzi. Le moto pesanti con una cilindrata superiore ai 125 cc sono 443’147. Attualmente a partire dai quattordici anni è possibile condurre un motorino, mentre dai sedici si passa agli scooter e ai motoveicoli di cilindrata non superiore ai 50 cc. Questi erano “sbloccati”, quindi senza una limitazione della velocità. Ma questo tipo di scooter non viene più prodotto. Le moto a partire da 125 cc si possono invece condurre dai diciotto anni.