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ARGOVIACentinaia di persone contro la centrale di Beznau

22.04.18 - 18:40
La manifestazione di protesta (transfrontaliera) si è svolta oggi sul ponte sopra il Reno che collega la città tedesca di Waldshut con quella argoviese di Koblenz
Keystone
Centinaia di persone contro la centrale di Beznau
La manifestazione di protesta (transfrontaliera) si è svolta oggi sul ponte sopra il Reno che collega la città tedesca di Waldshut con quella argoviese di Koblenz

AARAU -Diverse centinaia di persone hanno manifestato contro la centrale nucleare di Beznau oggi sul ponte sopra il Reno che collega la città tedesca di Waldshut con quella argoviese di Koblenz. Per permettere lo svolgimento della dimostrazione, approvata dalle autorità, la traversata del fiume è stata bloccata al traffico.

I presenti hanno chiesto lo spegnimento per ragioni di sicurezza di entrambi i reattori dell'impianto atomico, ubicato nel comune di Döttingen (AG), poco distante da Waldshut e dunque dalla frontiera con la Germania. Il raduno è stato promosso da associazioni che si battono per la conservazione dell'ambiente e contro il nucleare, con la collaborazione di partiti quali Verdi e SPD.

Secondo il portavoce degli organizzatori Peter Schank, interrogato dall'ats, all'evento hanno partecipato sicuramente più di 450 persone. Tra gli oratori anche personalità provenienti dalla Confederazione, fra cui Regula Rytz, presidente degli ecologisti svizzeri e consigliera nazionale bernese.

Dopo un'interruzione forzata durata tre anni, il reattore numero 1 di Beznau è tornato in servizio lo scorso marzo. La riattivazione e il collegamento alla rete sono stati autorizzati dall'Ispettorato federale della sicurezza nucleare (IFSN), aveva reso noto il gruppo energetico Axpo, proprietario della centrale.

Per l'autorità di vigilanza infatti, l'istallazione non presenta rischi per la sicurezza. Era ferma dal 2015, quando durante una revisione furono scoperte migliaia di "irregolarità" nella struttura di contenimento in acciaio del reattore. Le verifiche condotte durante il periodo di stop hanno permesso di stabilire che si trattava di inclusioni di ossido di alluminio.
 
 

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