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GINEVRAProcesso Sperisen: chiesto il carcere a vita per assassinio

18.04.18 - 19:03
Il magistrato ha chiesto una pena detentiva di 15 anni nel caso in cui la Camera penale d'appello e di revisione ritenesse solo la sua complicità in queste esecuzioni
Keystone
Processo Sperisen: chiesto il carcere a vita per assassinio
Il magistrato ha chiesto una pena detentiva di 15 anni nel caso in cui la Camera penale d'appello e di revisione ritenesse solo la sua complicità in queste esecuzioni

GINEVRA - Il primo procuratore Yves Bertossa ha chiesto oggi a Ginevra l'internamento a vita per Erwin Sperisen per la sua partecipazione all'assassinio di 7 detenuti nel 2006. A quel tempo l'imputato dirigeva la polizia nazionale civile del Guatemala.

Il magistrato ha chiesto una pena detentiva di 15 anni nel caso in cui la Camera penale d'appello e di revisione ritenesse solo la complicità di Sperisen in queste esecuzioni. Il Ministero pubblico si è rivolto alla corte anche in merito all'assassinio di tre evasi in un altro caso avvenuto nel 2005.

Bertossa ha sottolineato che nel procedimento ci sono tutti gli elementi per dimostrare la colpevolezza dell'imputato nell'esecuzione extragiudiziale di sette detenuti. Il caso si era svolto il 25 settembre 2006 nel carcere di Pavon nel corso di una operazione di "riconquista" del carcere, già da tempo in mano ai detenuti.

Nel corso di questa operazione sette detenuti sono stati uccisi da un commando segreto. Secondo il procuratore, questo «squadrone della morte» era diretto da Erwin Sperisen. «Come è possibile pensare che un gruppo composto dall'amico d'infanzia e da consiglieri personali dell'imputato abbia potuto agire senza l'autorizzazione di quest'ultimo?», si è chiesto Bertossa.

In tutti i Paesi del mondo, «è il capo che decide e gli esecutori che eseguono» ha continuato il primo procuratore. La sola teoria ammissibile in questo caso è che Sperisen fosse informato di quel che accadeva.

Il 47enne binazionale svizzero-guatemalteco aveva fatto della lotta contro il crimine organizzato e i poliziotti corrotti la sua priorità. A Pavon «lo si vedeva in prima linea», ha detto Bertossa davanti ai giudici, aggiungendo che non si possono ignorare i collegamenti gerarchici. Secondo il magistrato, la storia di un commando folle che agisce alle spalle di Sperisen è semplicemente inconcepibile. Una riunione del gruppo in presenza dell'imputato si è persino tenuta di fronte al penitenziario prima dell'operazione.

Queste esecuzioni extragiudiziali si chiamano crimini di Stato, ha ribadito Bertossa. Secondo il procuratore, Sperisen ha voluto fare una dimostrazione di forza eliminando i sette detenuti. L'intenzione era quella di inviare un messaggio ai criminali, dimostrando che la polizia era in grado di raggiungerli quando voleva.

Bertossa ha poi ricordato che Victor Soto, uno dei membri del commando, è stato condannato a 33 anni di prigione in Guatemala per i crimini commessi. Javier Figueroa, amico d'infanzia di Sperisen, è stato assolto da una giuria popolare in Austria. Carlos Vielman, ex ministro dell'interno guatemalteco, dovrà invece essere nuovamente giudicato in appello in Spagna.

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