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GINEVRACaso Adeline: troppa libertà al centro Pâquerette

18.04.18 - 10:53
La commissione ritiene che l'inchiesta «ha rivelato un funzionamento meno idilliaco rispetto al ritratto fatto poco dopo il dramma, con l'esistenza di conflitti interni e incidenti più o meno gravi»
Keystone
Caso Adeline: troppa libertà al centro Pâquerette
La commissione ritiene che l'inchiesta «ha rivelato un funzionamento meno idilliaco rispetto al ritratto fatto poco dopo il dramma, con l'esistenza di conflitti interni e incidenti più o meno gravi»

GINEVRA - Troppa autonomia per il centro della Pâquerette nel caso Adeline. È quanto emerge dal rapporto pubblicato oggi dalla Commissione d'inchiesta parlamentare di Ginevra, chiamata a far luce sulle circostanze dell'assassinio della socioterapeuta nel settembre del 2013.

Il rapporto, che conta 177 pagine ed è stato elaborato su un periodo di tre anni, indica una serie di disfunzioni all'interno dell'amministrazione che hanno poi portato all'uccisione di Adeline per mano di Fabrice A. La commissione ha inoltre inserito ulteriori raccomandazioni per evitare che tale tragedia accada di nuovo.

Prima del rapporto della commissione d'inchiesta parlamentare ve ne erano già altri quattro in merito al caso: due erano stati redatti su richiesta del governo ginevrino, uno da parte dell'Ospedale universitario di Ginevra (HUG) sulla direttrice del centro della Pâquerette e un ultimo sulla direttrice del Servizio ginevrino di esecuzione delle pene (SAPEM).

La commissione ha analizzato in particolare il funzionamento della Pâquerette. Il centro di reinserimento sociale, chiuso dal momento della tragedia, si trovava nel carcere di Champ-Dollon a Ginevra. L'obiettivo dell'unità era di preparare la liberazione dei detenuti pericolosi incarcerati da anni. Per favorire ciò venivano organizzate uscite accompagnate, ed è proprio durante una di queste che Adeline è stata sgozzata da Fabrice A.

Nelle conclusioni del rapporto, la commissione ritiene che l'inchiesta «ha rivelato un funzionamento meno idilliaco rispetto al ritratto fatto poco dopo il dramma, con l'esistenza di conflitti interni e incidenti più o meno gravi, il tutto con una cancellazione progressiva delle autorità di vigilanza».

Anche la collocazione fisica della Pâquerette ha posto problemi: la struttura apparteneva all'HUG, sebbene si trovasse all'interno del carcere di Champ-Dollon. Questa integrazione è stata «fonte di numerosi conflitti tra le due amministrazioni», rileva la commissione nelle sue conclusioni.

La Pâquerette era poco sorvegliata e c'erano poche direttive, indica la commissione. Nel corso del tempo, il centro si è evoluto verso un funzionamento autarchico largamente sconnesso dal sistema, ritiene la commissione.

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